Sono carica di buone speranze e obiettivi, vogliosi di cultura, ingorda di parole e immagini. Vediamo quanto dura…
LIBRI
Il riassu-mese precedente è stata la mia walk of shame letteraria perchè l’assenza di titoli nella sezione “libri” ha lasciato poco all’immaginazione: in due due mesi ho iniziato quattro libri senza mai finirli. Per gennaio mi sono ripresa dal momento di apatia grazie al solito vecchio Roald, questa volta con “Matilde” (da cui è stato tratto il film “Matilda sei mitica”); ci tengo sempre a ricordare che i libri di Roald Dahl non sono esclusiva dei bambini. Chi pensa questo è stupido. Tu sei stupido?
In un sabato sera di noia ho poi iniziato e finito “La leggenda del santo bevitore” di Joseph Rot, un racconto amaro in cui il protagonista, un clochard alcolizzato, tenta di adempiere una promessa fatta. In quell’amaro è racchiuso il senso d’angoscia, compassione ed inquietudine provati per le neanche 80 pagine, però oh, alla fine a me è piaciuto.
Non posso dire lo stesso di “Storia dei capelli” di Alan Pauls, ribattezzabile con “l’uomo che subordinava le subordinate”: sa protrarre i periodi per un’intera pagina senza punteggiatura terminale, ed è un trasformista dei concetti: parte con uno ed arriva ad un altro (nel frattempo tu pensi a cosa mangiare per cena). L’ho dovuto abbandonare.
Termino con un coming out: non avevo mai letto nulla di Baricco. Per qualcuno sarà una vergogna, ma quattro mesi fa, dopo il post con le letture estive di Francesca, ho deciso di redimermi; mi ha consigliato “Seta” e da lì ho deciso di partire. Si tratta di un romanzo breve incredibilmente leggero, la cui trama è riassumibile con “la storia di un commerciante francese di bachi da seta” ; i viaggi e gli imprevisti fanno avanzare il racconto con tale semplicità che ci vuole poco a finirlo.
FILM
“Captain fantastic” racconta come un padre con i suoi sei figli cresciuti in una foresta, affrontano la società per poter assistere al funerale della moglie e madre. E’ un film intenso e commovente che so aver fatto piangere molte persone; in parte l’ho trovato paradossale, ma sono io troppo realista. Se ti piace Viggo Mortensen, sappi che è circonciso…
“Paterson” poteva sembrare un film poetico, dove la routine del protagonista simboleggia la l’essenza della vita, e tu lo capisci e inizi a pensarci e…invece NO. A quanto pare lo scopo del regista era all’incirca quello: raccontare una settimana qualsiasi di Paterson, il protagonista; ma bisogna buttare delle basi per noi cinefili medi, pronti ad una trama con testa-corpo-coda, lezioni e tradimenti.
Qui si è davanti a due ore di vita quotidiana: non ci sono colpi di scena, non ci sono messaggi reconditi, non c’è finale interpretabile. Solo vita quotidiana, ingiustizie, coincidenze.
“Torno da mia madre” e “Benvenuti ma non troppo” sono due film francesi che stimolano il sorriso, ma non molto di più. Nel primo una quarantenne divorziata e senza più lavoro, torna a vivere con sua madre – e qui la fotografia alza il livello del film.
Nel secondo, a causa di inverno molto rigido, il governo francese impone l’ospitalità di persone disagiate da parte dei cittadini con stanze libere nelle proprie abitazioni. Non c’è bisogno di spieghi le reazioni che ne scaturiscono, puoi immaginarlo leggendo i post d’intolleranza su Facebook.
Insomma, film definibili in un solo modo: carini.
SERIE TV
“Speechless” è una sit-com alla prima stagione. Ho iniziato a vederla in contemporanea con gli USA, ma ho voluto temporeggiare prima di farla rientrare nelle serie tv da vedere; la trama sarebbe di per sè tragica se non venisse costruita sull’ironia: la famiglia Di Meo composta da padre, madre e tre figli, di cui uno in sedia a rotelle e con pannello per la comunicazione a causa di una paralisi cerebrale, si trasferisce in una nuova città; le loro caratteristiche e i problemi quotidiani vengono allentati da un forte cinismo e dall’arrivo di un inserviente con la voce profonda.
Mettiamoci pure che il produttore di Speechless è lo stesso di Friends, e capirai perchè andrebbe seguito. Consiglio la visione in lingua originale per l’accento british di Minnie Driver.
CIBO
Mettiamola così: se non avessi grossi problemi di salute, non avrei mai cominciato una dieta, e se non l’avessi mai iniziata, non avrei mai scoperto questa crema di nocciole al 100% della Ecor. Ora dei problemi di salute ne farei anche a meno, però è stata una bella buona novità. Non pensare che essendo solo nocciole tostate e ridotte in pasta non sia irresistibile: mi sono fatta fuori 200g in due giorni. Perchè sono morigerata.
Pecca, il costo: poco meno di 7€ – ma tu puoi sempre alternarla alla Nutella.