C’è chi viaggia per necessità e chi per consuetudine.
Non parlo di lavoro, ma di piacere.
Di viaggiatori e di turisti.
Tutti nasciamo turisti, con l’azione intrinseca di utilizzare il denaro per non passare le ferie nella dimora cittadina. Non si tratta di un’urgenza ma di un atto istintivo: al guadagno ne consegue la vacanza più o meno lontano da casa.
In alcuni però avviene l’evoluzione: per un bisogno innato, si diventa viaggiatori.
Piccola parentesi musicale: il pezzo che segue è stato scritto con Arrival of the birds in sottofondo: ascoltandolo credo renda meglio l’intensità di cui parlo.
Insomma, turista e viaggiatore sono molto simili, ma totalmente diversi per un piccolo particolare.
Nel momento in cui lo conosci, impari a riconoscerlo. E’ attaccato ad ogni cellula del tuo corpo, si fa spazio nella mente, ti stringe il cuore; è lì quando ripensi all’ultimo viaggio, quando senti i profumi di terre esplorate, quando sogni Paesi inesplorati.
Valle Viù e lago di Malciaussia, Piemonte |
Il viaggiatore impara dai viaggi. Sa che perdersi è la cosa migliore per scoprire una città, sa che la fatica regala emozioni impagabili.
Sono convinta si nasca con il gene del viaggiatore, perchè lo si ritrova in persone pigre, stanziali e abitudinarie che sanno trasformarsi in cittadini del mondo solo davanti ad una partenza.
La differenza sta proprio in questo super concentrato capace di farti star sveglio la notte, e ti accompagna nei sogni ed è lì al risveglio; è quell’astinenza che provi dopo tanto che non parti, che ti spinge a cercare voli, segnare posti, immaginare fughe; ovunque, perchè fuori dal portone di casa comincia una terra da scoprire.
Puerta del sol, Madrid |
Ho trovato una frase di Anita Desai che dice: “Wherever you go becomes a part of you somehow”.
Per me è in questa citazione che risiede la netta differenza con il turista: il viaggiatore è tale per la sua “memoria esperienziale” che accumula in ogni angolo di sè. Il viaggio insegna e lascia qualcosa che va oltre alle nozioni artistiche e culturali; una ricchezza inspiegabile che non andrà mai perduta.
Nyhavn, Copenhagen |
Bonassola, Liguria |
E l’astinenza da viaggio ti porta a delirare con un post in cui riversare tutti quei sentimenti che hai voglia diventino reali con brividi sulla pelle e occhi che brillano.
Perchè ho voglia di salire su un aereo, riempirmi i polmoni di aria che non sappia di casa, sentire la paura della lontananza e la felicità della lontananza; abbandonare le mie abitudini, crearmi un nuovo vestito di quotidianità da cambiare ogni volta che gli imprevisti modificano la giornata.
Ne ho bisogno. Come ogni viaggiatore.