Gennaio è finito.
Alleluja.
Chiudiamolo con il nuovo riassu-mese.
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Recensioni
Riassu-mese novembre e dicembre 2017
Al solito i riassu-mese di novembre e dicembre sono finiti insieme.
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Riassu-mese ottobre 2017
Potrei sintetizzare il deludente riassu-mese di ottobre in tre semplici punti:
- sconforto personale
- Torino inquinata con provincia incendiata
- Appendino ancora sindaca della Mole
Ma ottobre non è stato solo cose deprimenti….
Riassu-mese settembre 2017
Se l’etichetta del vino, le istruzioni di uno spray per capelli e qualche post su Facebook non rientrano in quelle che possono definirsi letture, allora no, a settembre non ho letto. …
Riassu-mese luglio 2017
Luglio non merita il beneficio del dubbio, pertanto lo archivio nei mesi da scordare ancora prima che finiscano – per cambiare il suo destino avrebbe sei giorni, dubito che in meno di una settimana riesca a compensare lo sfacelo rendendomi bella, sana e ricca (gli abbuono il famosa)….
Riassu-mese maggio 2017
A maggio la mia salute mentale è stata messa a dura prova, e poverina ha già il suo bel da fare. Ma per assurdo ho qualche cosa in più da inserire nel riassu-mese….
Riassu-mese aprile 2017
Non perdiamoci in chiacchiere e buttiamoci con un tuffo a bomba nel nuovo riassu-mese.
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Riassu-mese marzo 2017
Ho pochi consigli (sempre premesse stimolanti, le mie) ma ho dei buoni motivi….
Riassu-mese febbraio 2017
Ho molto da dire in questo riassu-mese: prepara viveri di sopravvivenza.
LIBRI
“La soavissima discordia dell’amore” non è il miglior libro di Stefania Bertola, ma come gli altri si fa leggere con piacere: le protagoniste sono sempre donne e amiche torinesi impegnate nella vita di tutti i giorni, molto spesso incasinate tra famiglia e lavoro, tra fidanzati e sogni. Nei romanzi della Bertola l’amore è una componente importante, ma difficilmente – oserei dire mai – viene raccontato in modo stucchevole e moccioso (aggettivo in onore di Moccia Federico). Letture ideali quando hai perso la fiducia nei libri dopo qualcuno deludente.
In questi giorni sto leggendo “La gita a Tindari” di Andrea Camilleri. Non mi ero mai interessata alla serie (letteraria e televisiva) di Montalbano, per questo sono rimasta interdetta di fronte ai termini in siciliano stretto. E’ un mio limite, ho grossi problemi con ciò che suona diverso dal piemontese: se nelle lingue straniere riesco ad avere una buona capacità di interpretazione, nei dialetti italiani sono una capra! sgarbiana.
Nonostante ogni due righe non comprenda qualcosa, la narrazione mi piace molto.
FILM
Ho visto “Lalaland” sebbene i musical li apprezzi poco mi diano sui nervi. Questo però non ha un eccesso di canzoni e coreografie sparate dal nulla, e ammetto di aver apprezzato molto la colonna sonora.
Giusto ieri notte ci sono stati gli Oscar e non potrei essere più d’accordo con i premi vinti (e non).
Una pacca sulla spalla a tutto il cast per il premio al miglior film consegnato e poi sottratto.
Ho visto anche “La battaglia di Hacksaw Ridge“, meglio noto come il film di Mel Gibson, nel quale viene raccontata la storia vera di Desmond Doss, primo militare obiettore di coscienza che combattè nella seconda guerra mondiale senza l’utilizzo di alcuna arma, salvando decine di uomini.
Di solito i film a tema bellico mi annoiano quanto le lezioni di chimica analitica in quarta superiore, ma questo è stato costruito molto bene: la battaglia di Okinawa occupa un’ampia porzione della pellicola, ma nonostante questo i tempi morti sono inversamente proporzionali al numero di morti presenti, facendo rimanere alta la suspence.
Ha vinto solo due premi ma ha una bellissima figl…ehm, compagna.
Anche “Il diritto di contare” (titolo orginale “Hidden figures“) è un film tratto dalla storia vera di Katherine Johnson, Mary Jackson e Dorothy Vaughn, tre donne afroamericane che aiutarono la NASA durante le spedizioni spaziali, contribuendo così alla parità dei diritti per la comunità afroamericana.
Personalmente non l’ho trovato un capolavoro dal punto di vista cinematografico, ma sono facilmente emozionabile quando si trattano argomenti di qualsivoglia forma di razzismo, per questo non lo sconsiglio, anzi, soprattutto in questo periodo è buono e giusto ricordare quella robetta chiamata uguaglianza.
“Manchester by the sea” non è da guardare quando sei annoiato. Io ero annoiata.
SERIE TV
Sto seguendo un regime a basso contenuto di telefilm a causa di una grave dipendenza da serie tv. Questo mese ne ho iniziata una sola: Santa Clarita Diet, disponibile su Netflix, nella quale Drew Barrymore inizia a nutrirsi solamente di carne. Umana.
E’ un genere inusuale dove la commedia accoglie grosse caratteristiche dell’horror, il che me lo fa adorare. Ma è splatter, e se davanti ad una pellicina sanguinante svieni, evita allora di guardare Santa Clarita Diet.
I capelli della Barrymore sono stupendi.
L’IDEA
L’oro su di me sta male, fa effetto zingara Esmeralda senza il fascino della zingara Esmeralda. Però amo il dorato in ogni sua altra forma. Per questo ho iniziato a creare dei quadretti (sto studiando anche i biglietti d’auguri, i segnalibri e chissà…) da vendere. Non ho ancora un negozio su Etsy, nè un’idea precisa di come sviluppare questa idea imprecisa, ma per adesso lo chiameremo Progetto d’oro. Che te ne pare?
L’ARTICOLO
“Melania non ha bisogno di essere liberata” è un articolo di Soft Revolution che ti chiedo di leggere, perchè nel 2017 non si dovrebbe scagionare una persona per la sua condotta e il suo sesso e la sua estetica, imputando ogni colpa ad un’altra di polso. In questo caso si parla di Melania Trump e dei cartelloni che durante le ultime marce femministe riportavano la scritta #freemelania, ma trovo sia una ottimo discorso da applicare alla vita di tutti i giorni.
Direi che ho finito. Tu cosa mi racconti?
Riassu-mese gennaio 2017.
Sono carica di buone speranze e obiettivi, vogliosi di cultura, ingorda di parole e immagini. Vediamo quanto dura…
LIBRI
Il riassu-mese precedente è stata la mia walk of shame letteraria perchè l’assenza di titoli nella sezione “libri” ha lasciato poco all’immaginazione: in due due mesi ho iniziato quattro libri senza mai finirli. Per gennaio mi sono ripresa dal momento di apatia grazie al solito vecchio Roald, questa volta con “Matilde” (da cui è stato tratto il film “Matilda sei mitica”); ci tengo sempre a ricordare che i libri di Roald Dahl non sono esclusiva dei bambini. Chi pensa questo è stupido. Tu sei stupido?
In un sabato sera di noia ho poi iniziato e finito “La leggenda del santo bevitore” di Joseph Rot, un racconto amaro in cui il protagonista, un clochard alcolizzato, tenta di adempiere una promessa fatta. In quell’amaro è racchiuso il senso d’angoscia, compassione ed inquietudine provati per le neanche 80 pagine, però oh, alla fine a me è piaciuto.
Non posso dire lo stesso di “Storia dei capelli” di Alan Pauls, ribattezzabile con “l’uomo che subordinava le subordinate”: sa protrarre i periodi per un’intera pagina senza punteggiatura terminale, ed è un trasformista dei concetti: parte con uno ed arriva ad un altro (nel frattempo tu pensi a cosa mangiare per cena). L’ho dovuto abbandonare.
Termino con un coming out: non avevo mai letto nulla di Baricco. Per qualcuno sarà una vergogna, ma quattro mesi fa, dopo il post con le letture estive di Francesca, ho deciso di redimermi; mi ha consigliato “Seta” e da lì ho deciso di partire. Si tratta di un romanzo breve incredibilmente leggero, la cui trama è riassumibile con “la storia di un commerciante francese di bachi da seta” ; i viaggi e gli imprevisti fanno avanzare il racconto con tale semplicità che ci vuole poco a finirlo.
FILM
“Captain fantastic” racconta come un padre con i suoi sei figli cresciuti in una foresta, affrontano la società per poter assistere al funerale della moglie e madre. E’ un film intenso e commovente che so aver fatto piangere molte persone; in parte l’ho trovato paradossale, ma sono io troppo realista. Se ti piace Viggo Mortensen, sappi che è circonciso…
“Paterson” poteva sembrare un film poetico, dove la routine del protagonista simboleggia la l’essenza della vita, e tu lo capisci e inizi a pensarci e…invece NO. A quanto pare lo scopo del regista era all’incirca quello: raccontare una settimana qualsiasi di Paterson, il protagonista; ma bisogna buttare delle basi per noi cinefili medi, pronti ad una trama con testa-corpo-coda, lezioni e tradimenti.
Qui si è davanti a due ore di vita quotidiana: non ci sono colpi di scena, non ci sono messaggi reconditi, non c’è finale interpretabile. Solo vita quotidiana, ingiustizie, coincidenze.

Paterson. La sua espressione simboleggia il mood del film… – cinematografo.it
“Torno da mia madre” e “Benvenuti ma non troppo” sono due film francesi che stimolano il sorriso, ma non molto di più. Nel primo una quarantenne divorziata e senza più lavoro, torna a vivere con sua madre – e qui la fotografia alza il livello del film.
Nel secondo, a causa di inverno molto rigido, il governo francese impone l’ospitalità di persone disagiate da parte dei cittadini con stanze libere nelle proprie abitazioni. Non c’è bisogno di spieghi le reazioni che ne scaturiscono, puoi immaginarlo leggendo i post d’intolleranza su Facebook.
Insomma, film definibili in un solo modo: carini.
SERIE TV
“Speechless” è una sit-com alla prima stagione. Ho iniziato a vederla in contemporanea con gli USA, ma ho voluto temporeggiare prima di farla rientrare nelle serie tv da vedere; la trama sarebbe di per sè tragica se non venisse costruita sull’ironia: la famiglia Di Meo composta da padre, madre e tre figli, di cui uno in sedia a rotelle e con pannello per la comunicazione a causa di una paralisi cerebrale, si trasferisce in una nuova città; le loro caratteristiche e i problemi quotidiani vengono allentati da un forte cinismo e dall’arrivo di un inserviente con la voce profonda.
Mettiamoci pure che il produttore di Speechless è lo stesso di Friends, e capirai perchè andrebbe seguito. Consiglio la visione in lingua originale per l’accento british di Minnie Driver.
CIBO
Mettiamola così: se non avessi grossi problemi di salute, non avrei mai cominciato una dieta, e se non l’avessi mai iniziata, non avrei mai scoperto questa crema di nocciole al 100% della Ecor. Ora dei problemi di salute ne farei anche a meno, però è stata una bella buona novità. Non pensare che essendo solo nocciole tostate e ridotte in pasta non sia irresistibile: mi sono fatta fuori 200g in due giorni. Perchè sono morigerata.
Pecca, il costo: poco meno di 7€ – ma tu puoi sempre alternarla alla Nutella.