Agosto mi ha resa bipolare: nel giro di cinque minuti posso affermare di aver fatto molto e molto poco, di aver avuto il morale sotto ai piedi e la felicità alle stelle.
Non so dove stia la verità ma so che è arrivato settembre, e tra tre settimane varcherò la soglia dell’ultimo anno con il 2 davanti. L’idea non mi va molto a genio (io e Peter Pan siamo grandi amici), ma ho iniziato un nuovo capitolo nel quale do un taglio ai piagnucolii superficiali e assaporo ciò che prima ero troppo impegnata a sottovalutare; il compleanno, ad esempio, che negli ultimi anni ho cercato di raggirare con scarsi risultati imposti da una famiglia e da degli amici che per qualche misterioso motivo mi amano così tanto.
E allora tagliamo corto con le smancerie, ché il tempo di scrivere questo riassu-mese e sarò ventinovenne.
LIBRI
Ho letto tanto, mi è piaciuto poco.
Uno dei pochi è “Sofia si veste sempre di nero” di Paolo Cognetti, acquistato dopo essermi ritrovata nella sinossi di copertina (anche se poi no). Il romanzo è diviso in dieci racconti disconnessi ma collegati tra loro da Sofia; lo definirei un libro semi-corale (con l’accezione cinematografica del termine) nel quale inizialmente la trama risulta poco chiara, ma con lo scorrere dei capitoli prende forma. Non rientrerà nei libri migliori di sempre ma viste le altre letture…
Altre letture come “Arcobaleno” di Banana Yoshimoto. L’ultima volta che ho dato una chance a qualcosa di suo risale ad una quindicina di anni fa. Avrei dovuto continuare a lasciarla perdere: il libro scorre, la trama si fa leggere, ma la sua scrittura mi ricorda sempre il diario segreto di un’adolescente.
“After dark“ è in assoluto il romanzo di Murakami che ho apprezzato meno (d
egli altri ne ho scritto qui: “La ragazza dello Sputnik“, “Kafka sulla spiaggia“, “Norwegian wood“); mi piaceva l’idea della narrazione circoscritta ad una sola notte e l’intreccio di personaggi, ma alcune storie si sono rivelate troppo enigmatiche (non sarò mica io stupida?). Le atmosfere che costruisce, invece, sono sempre affascinanti.
Le pubblicazioni di Minimum fax non mi hanno mai delusa, se escludiamo “Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)” di Nicola Lagioia. Ecco, questo libro non l’ho proprio capito (sì, forse sono io stupida).
“La luna e i falò” di Cesare Pavese è stata l’opera salvagente: ero conscia di aver scelto romanzi non entusiasmanti, con questo capolavoro già letto e riletto sapevo di andare sul sicuro. E’ un romanzo da ripassare ogni tanto.
SERIE TV
Sto facendo una maratona di Will & Grace in vista della nuova stagione in uscita il 28 settembre. All’epoca seguivo la serie senza capire tre quarti delle battute a sfondo sessuale; adesso la maturità è all’incirca la stessa ma comprendo la malizia.
MUSICA
Due canzoni diametralmente opposte.
Da una parte “4 and 20” di Joss Stone che fa molto serata autunnale romantica, in vista delle vere serate autunnali romantichahahaha.
VIAGGI
Dopo dodici anni passati tentando di organizzare un viaggio in Scozia, dal 25 al 29 novembre partirò per Edimburgo, la patria del kilt, delle Highlands e, non meno importante, di Paolo Nutini. Ogni consiglio verrà ripagato con una pacca sulla spalla e una manciata di cri-cri.
PRODOTTI
Dopo aver letto il post di Pier sui cosmetici The ordinary ho capito di non poter fare a meno di prodotti di cui non avevo alcunissimo bisogno. Ma quando la frivolezza, chiama Alice risponde.
Li sto usando da poche settimane ma, per adesso, non ho ancora le fattezze di Scarlett Johansson. Quando capiterà fornirò aggiornamenti (o forse no, ché se divento la Johansson ciao operazione fritto misto, ciao).
VITA SENTIMENTALE
Ad agosto Facebook ed Instagram hanno deciso di fare le veci delle mie colleghe investendomi di richieste d’amicizia e proposte rifiutabili senza pentimenti.
I migliori? Il torinese che mi assillava per conoscerci al Parco della Rimembranza di notte, o il persiano in erasmus a Torino che mi propone lezioni di italiano a casa sua. Ma la lusinga è arrivata dal fu (l’account è stato cancellato) gabriel11__ il quale, dopo avermi inondata di domande personali e aver tentato faticosamente un approccio educato, ha deciso di abbandonare i convenevoli e passare al sodo. Letteralmente.
Nonostante queste adulazioni estive resto umile.
Ti dico subito che, sentendomi inferiore a mezzo mondo per non aver letto mai Murakami, ho appena scaricato l’ebook di Norvegian Wood che non so quando leggerò, ma adesso è in coda ad un milione di altri ebook.
Ti ringrazio per la citazione e spero che ti troverai bene (io sto valutando un secondo ordine).
Aspetto tante foto da Edimburgo e mi sento di fare i complimenti a gabriel11__per non girare troppo per le lunghe.
Pensa che “Norwegian wood” in parte è stato scritto durante il soggiorno di Murakami in Sicilia.
A Edimburgo, se la pioggia sarà clemente, scatterò senza sosta, lo so già.
E in effetti tutti avremmo bisogno di un po’ (solo un po’) dell’intraprendenza di Gabriel…
Ahahaha scusa ma il tipo della foto mi ha fatto troppo ridere!!
Io adoro Murakami, lo leggo sempre con piacere, e il mio preferito è “L’uccello che girava le viti del mondo”. Mi fa entrare in un mondo tutto suo, che non sempre comprendo in pieno ma che mi coinvolge tantissimo. Quel libro in particolare l’ho letto durante il mio primo viaggio in Giappone, forse è per questo che lo amo così tanto.
Comunque mi segno quei cosmetici, che di sicuro servono molto più a me che a te, che se penso a quanto sei giovane (e bella) mi deprimo 🙂
Limitiamoci al giovane!
Mi segno il tuo consiglio e il prossimo di Murakami sarà quello.