Facciamo finta che della piantina in secondo piano non sia rimasto che un rametto rinsecchito
Il blog riapre i battenti.Sì, li avevo anche chiusi senza avvertire nessuno, come l’edicola del paesino calabrese dove sono stata ad agosto.
LIBRI
La gente in vacanza fa indigestione di anguria e libri, io no.
Di “cocomero” (termine da me odiato che utilizzo per raggirare la ripetizione) ne avrò mangiato qualche pezzo, escusivamente rubato dal cuore, più buono e senza noiosissimi semini – uno dei mille modi per rendersi odiosi durante l’estate.
Di libri ne ho letti pochi e a singhiozzo. Sono andata giù di settimana enigmistica, più che altro.
“Il resto è ossigeno” di Valentina Stella (Sperling & Kupfer) è uno di quelli acquistati per campanilismo torinese (come scrivevo riguardo “La verità, vi spiego, sull’amore” di Enrica Tesio). A quanto pare questa bussola che punta verso gli scrittori piemontesi funziona.
Il libro racconta la vita di Sara e sua figlia Giulia che, in un pomeriggio qualunque, vengono lasciate con un SMS da quello stronzo di Arturo.
I capitoli si alternano tra marito e moglie, ma la cosa che ho amato è stato il sentimento di solidarietà femminile che Sara Valentina è riuscita ad infondere.
E’ una storia d’amore, ma ricca di razionalità. Niente roba Mocciosa.
Continua la mia scoperta della narrazione di Murakami con “La ragazza dello Sputnik” (Einaudi Super ET). In questo romanzo il protagonista/narratore, il cui nome non viene mai citato, racconta la storia di Sumire, una studentessa appassionata di scrittura di cui è innamorato; nel corso dela storia la ragazza conoscerà Myu, una donna più grande che la influenzerà su molti fronti.
Come “Kafka sulla spiaggia” anche “La ragazza dello Sputnik” non mi ha rapita ma neppure annoiata: da un lato i finali esponenzialmente misteriosi li trovo noiosi, dall’altro non mi stufo delle accurate descrizioni di Murakami – che in “Norwegian Wood” hanno rasentato la perfezione.
Mi è piaciuto? Non posso che rispondere “ni”.
“The witches” di Roald Dahl (Puffin), versione inglese di “Le streghe”, me lo sto trascinando dietro da fine luglio: non perchè sia brutto (se credi che un libro di Dahl non rientri nella perfezione letteraria verrai esiliato da questo blog seduta stante) ma perchè la lettura è mirata al miglioramento del mio inglese (per ora statico ad un livello B2), e non so bene come approcciarmi: meglio segnarmi tutti i termini sconosciuti e fare la brava scolaretta imparandoli a memoria, con ottime possibilità di scordarli due giorni dopo, o concentrarmi sulla formulazione delle frasi, che non parlando la lingua quotidianamente è la cosa più difficile?
Se hai consigli in merito sono pronta a tramutarmi in spugna e assorbire tutto.
FILM
Per evitare che il post diventi un papiro noioso quanto la messa per un bambino di sei anni, farò un estratto lampo.
Film che se sapevo non li iniziavo.
“Eddie the eagle”, storia vera di Eddie Edwards, primo atleta britannico a partecipare alle Olimpiadi Invernali nel salto con gli sci: chapeau alla sua testardaggine che nel giro di pochissimo tempo lo ha portato ad andare contro il comitato olimpico del Regno Unito per gareggiare ai giochi olimpici. Ma è meglio la biografia su Wikipedia.
“Le donne del sesto piano” racconta di un ricco padre di famiglia parigino, intrappolato in un matrimonio noioso, che scopre la realtà della sua nuova governante spagnola.
Il fatto è che non mi piacciono i film con innamoramenti assurdi senza secondi fini (la giovane che si innamora della dolcezza del vecchio, il figo conquistato dall’arguzia della sfigata), e in questo non ne ho trovati troppi da farmelo interrompere a metà, ma abbastanza da farmelo sconsigliare (unica nota di merito va alla fotografia).
“Il libro della giungla” è stato il contentino al Ragazzo Economista, solito accettare ogni mia proposta cinematografica. Diciamo che mi sarebbe potuto piacere, se solo avessi avuto dieci anni.
Credit: movieforkids.com (ma va?) |
Film per andare sul sicuro.
“Bastardi senza gloria” che, ebbene sì, non avevo ancora mai visto. La trama è troppo lunga da spiegare, se non l’hai mai visto lascio il compito al trailer.
Mi aspettavo più Tarantinismo, ma meglio così.
Credit: scrivania.altervista.com |
Film da l’estetica è tutto.
Dopo due anni ho riguardato “Grand Budapest Hotel”. Non è il mio film preferito di Wes Anderson ma vale ogni secondo di visione: colori perfetti, inquadrature perfette, personaggi perfetti, colonna sonora perfetta. Un ansiolitico da assumere per via oculare.
Da notare che Monsieur Gustave H. è interpretato da Voldemort, con il naso.
Credit: spietati.it |
SERIE TV
Dopo un periodo di “sì, lo inizio tanto sono un’adulta capace di razionalizzare” alternato a “no, chè appena spengo la luce trasformo l’ombra di una tendina in un gremlin appena docciato dopo la spaghettata di mezzanotte al chiaro di luna”, ho iniziato “Stranger Things” (e reperibile su Netflix).
Ci sono questi tre ragazzini (che fanno molto i miei amati “I Goonies”) alla ricerca dell’amico scomparso, figlio della ruba mutandine di Winona Ryder; ci sono bambine rasate, ragazzine stupide, guardoni motivati, poliziotti rivalutati, occhialute che fanno la candela, mostri…
Detta così sembra un minestrone scongelato, invece sono all’ultima puntata e devo dire che mi piace non poco. Certo, durante la visione gambe e piedi non vanno tenuti penzoloni dal letto (chè sono un’adulta capace di razionalizzare, ma neanche tanto), ma di notte riesco a dormire sonni tranquilli.
Credit: film.it |
VIAGGI
Inizio attimo esistenzialista.
E’ assurdo come la salute che ti fa “ciao ciao” con la manina inneschi una riconsiderazione di tutte le cose.
Perchè quando ce l’hai, la salute, non ti mancano le forze per lamentarti e piagnucolare; è quando se ne va che inizi a tirarti su le maniche per affrontare il futuro, diverso da come te lo saresti immaginato – chè dopo la batosta iniziale capisci che pianti e paura ti sottragono solo tempo per pianificare il tuo nuovo stile di vita.
Fine attimo esistenzialista.
Fatto sta che nell’ultimo anno, da quando ho scoperto di non star bene, ho iniziato a muovermi di più, a fare di più. A vivere di più.
Ho realizzato solo un #traveldreams, ma ho mosso il mio posteriore che iniziava a conoscere meglio la sedia di casa che il mio quartiere.
Le strasferte di cuore in quel di Padova sono terminate a fine luglio con lo stage del Ragazzo Economista.
Il tempo di tornare e siamo ripartiti per la terra natìa di mio padre, nella piccante punta dello stivale (a breve arriverà un post ricco di Calabria) dove abbiamo fatto diversi giri nella provincia di Catanzaro, e poi Reggio Calabria e Soverato.
C’era in programma un salto in Puglia ma è saltato.
Nelle ultime due settimane invece ho potuto dedicarmi alla montagna con due escursioni che hanno partorito muscoli che nelle mie gambe non avevano ancora preso forma. La prima in Valle d’Aosta al lago d’Arpy, a 2066m d’altezza, e l’ultima a Chianale in provincia di Cuneo: partiti dai 1860m (1860!) con un dislivello di 800m (800!) abbiamo raggiungo i 2600m (2600!) per raggiungere il Lago Blu, a poco più di 1Km dalla Francia. Tra marmotte e mucche ho rischiato che polmoni e cuore richiedessero asilo politico oltrealpe, ma sono riuscita a trattenerli mentre il Ragazzo Economista zampettava da una roccia all’altra come una capra di montagna…
Sentirsi come Messner sull’Everest |
In fondo non è andata poi così male. E a te?
leparoleverranno says
Ma questa cosa esistenziale non la si può imparare senza che la salute vada a puttane? E' tutta l'estate che me lo chiedo… a me però la lacrima scappa ancora.
Per quanto riguarda l'inglese, se posso darti un suggerimento da ex studentessa di lingue, non impazzire a cercare tutte le parole che non conosci e a memorizzarle, l'importante è "capire il senso" della frase. Con il tempo, senza accorgertene, imparerai.
Bentornata! Francesca
AliceOFM says
Grazie Francesca, mi stava passando lo slancio nel tentativo di imparare ogni singolo termine!
AliceOFM says
(Tranquilla che qualche lacrima, ogni tanto, scende anche a me!)
Pier(ef)fect says
Un'estate piena la tua dai 🙂
La mia non lo è stata altrettanto devo dire, ma condivido il piacere per Stranger Things. Ok, non ho visto ancora Bastardi senza gloria…. E con questo ti saluto. Bellissime le foto in Valle d'Aosta!
AliceOFM says
Grazie Pier!
m4ry says
Direi di no, che non è andata affatto male…di libri ne ho letti 3, tutti di De Silva. Film tanti…ma la sera a me piace guardare la TV, come le serie ( ad alcune sono molto affezionata). Sono stata in vacanza in Albania, a Valona e il giorno del mio compleanno sono stata a Napoli. E ora…mah, vedremo cosa ci aspetta in questo settembre…
Un bacione Ali :*
AliceOFM says
Mai letto nulla di De Silva. Darò un'occhiata alla bibliografia. Un abbraccio Mary
consuelo tognetti says
Bentornata. Io ancora niente ferie, ci concederemo una settimana a fine mese…prendo spunto x le letture 🙂 Grazie e a presto!
Valentina M. says
La ragazza dello Sputnik a me è piaciuto molto :)anche se Norwegian wood mi ha catturato di più 🙂
Patalice says
"La ragazza dello Sputnik" mi ispira incredibilmente… ce l'ho anche, su una mensola, ma ancora non l'ho aperto, perché altri mi stanno rapendo…
"Grand Budapest Hotel" invece è uno di quelli che spacca di più, parlando di Wes… un autore dove, l'estetica, si, è decisamente tutto!
mi spiace che "Il libro della giungla" non sia granché, alla fine ancora non l'ho visto, ma pensavo al meglio…
"Stranger Things" non l'ho ancora visto, ma TUTTI, decisamente TUTTI ne stanno parlando più bene che bene!