Quante volte hai viaggiato da solo?Io mai. Sono cresciuta prima con la compagnia di mamma e papà, di un cugino, di una sorella; poi con la vicinanza degli amici di materna-elementare-medie-superiori, del fidanzato.
Nonostante un debole per la solitudine, ho sempre condiviso i percorsi – di vita e di viaggio- con un appoggio. Mi rallegravo della loro compagnia, ma dentro frullava la necessità di indipendenza, di una boccata di autogestione.
E come tutte le cose in bilico tra il vorrei e l’azione, un giorno, sbilanciata da un’unghia rotta o chissà cosa, è caduta frantumandosi.
Sono andata in mille pezzi dentro; qualcuno pensa siano state paturnie, qualcuno la definisce depressione.
Ma è stata proprio quella caduta a darmi una scrollata: boccheggiando nelle lacrime che mi soffocavano gli occhi e la gola, ho preso le chiavi della macchina e sono uscita senza meta, come non avevo mai fatto.
Quel giorno ho iniziato la scalata dei miei limiti, buttandomi in pasto all’indipendenza che mi apparteneva e mi spaventava. Ho deciso di non assecondare la mia indole e seguire colei che voglio diventare, a costo di infliggermi obblighi e pesi senza i quali regnerebbe la staticità.
Se ci pensi, ogni giorno è una battaglia per smussare i nostri aculei caratteriali: qualcuno combatte contro la propria natura per migliorare, qualcuno lo fa contro gli altri per evitare l’esame di coscienza.
Ma ti dirò, la mia rinascita è cominciata il giorno stesso in cui sono crollata.
Oggi, gestendo quell’autonomia travagliata per mesi, posso darmi tante pacche sulle spalle per aver sostituito le scuse con le azioni. E lo dico senza un briciolo di umiltà, perchè lo merito.
Il mio (come il tuo) è un cammino senza fine, messo alla prova e superato nei periodi di trasferta padovani (io che incito un taxista a non fermarsi all’arancione per non perdere il pullman???), e che in questo 2017 mi farà porre nuovi traguardi: in lista, cose banali ma da scavalcare con qualche affanno.
Io sono pronta a nuove sfide. Tu?
Saltiamo di palo in frasca come un Corrado Augias che passa la linea al Grande Fratello.
Questi crackers sono diventati i miei compagni di merenda insieme alla frutta secca [regia mandami il suono di trombette].
Ma non si può piangere sulle Virtual passate, quindi è il caso di gioire per questa scoperta, che sa appagare non solo le mie papille abituate al sapore di cartone e alle consistenze ospedaliere, ma anche quelle dei normo-nutriti.
Ingredienti
– 1 bicchiere di farina di ceci o lenticchie
– 3 cucchiaini di sale
– 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
– acqua
– 1 cucchiaino di bicarbonato + 1 spruzzata di aceto o limone
– semi vari (opzionali)
– erbe aromatiche (opzionali)
Visto che siamo qui per mangiare e non per far lezioni di scienze alimentari, accontentati di sapere che si inizia denaturando la farina: se non lo fai, andando ad aggiungere l’acqua otterrai una pappetta e non un panetto da stendere. Ma alt, è un processo semplicissimo.
Come si fa a denaturare la farina?
Scaldandola: metti la farina in un pentolino e accendi il gas a fuoco basso. Mescola continuamente fin quando non inizieranno a formarsi dei grumi; continua per un altro paio di minuti, poi trasferisci in una ciotola.
A questo punto aggiungi tutti gli altri ingredienti secchi, l’olio e amalgama.
Infine, unisci l’acqua, poca alla volta (ce ne vuole davvero qualche cucchiaiata), mescolando.
Quando avrai ottenuto un panetto, accendi il forno a 180°C.
Con il mattarello stendi l’impasto tra due fogli di carta da forno il più sottile possibile, poi ritaglia tanti rettangoli delle dimensioni che preferisci (io li faccio piccoli così mi sembra di mangiare di più) e disponili su una teglia coperta con la carta appena utilizzata.
Inforna per circa 25-30 minuti.
Alcune note
Il risultato è un cracker croccante e saporito.
La farina di ceci è più facile da gestire rispetto a quella di lenticchie. E’ anche più economica e, a parer mio, più buona.
Non star lì a staccare i singoli crackers: basta fare i tagli all’impasto, infornare e dividere i pezzi una volta cotti.
Puoi aggiungere o togliere spezie ed erbe aromatiche in base al tuo gusto.
Pier(ef)fect says
Io viaggio spesso solo e mi piace molto. La prima volta che ho preso l’aereo ero da solo. Non lo ritengo un estremo segno di indipendenza perché penso che quella te la ricavi giorno dopo giorno, ma, ripeto, mi piace.
I tuoi cracker sembrano ottimi, non saprei che spezie abbinare al sapore di queste farine però.
PS: non so perché ma mi sono accorto solo ieri che in elenco lettura avevo ancora il tuo vecchio dominio, e non capivo come mai non vedessi i tuoi aggiornamenti! Tutto risolto.
Alice says
Ciao Pier! Che bravo, primo viaggio in aereo da solo. So che molti, soprattutto per la paura del volo, non l’avrebbero mai fatto.
Per le spezie, io di solito con le lenticchie uso curcuma, zenzero o curry; con i ceci zenzero, sesamo o aglio. Banale ma buono.
Eh so che c’è stato questo problema, non so come possa rimediare direttamente io…grazie per aver aggiustato tu!