Guardo le previsioni sperando nell’intervento di una corrente scandinava da nord, sud ovest, est, e forse quel che cerco neanche c’è. E infatti niente freddo. La mia pressione ha raggiunto il centro della terra.
Mi dicono: “Pensa a quando sarai in vacanza”. E ci penso. Agosto. In Messico. Umidità per gli acquazzoni e temperature che superano i 35°C.
Ma al Messico manca ancora un mese. Adesso è tempo di riassultimamente.
FILM
E’ inutile sperare in qualcosa che eguagli il primo, dunque mi pare giusto ammettere quanto Jurassic World – Il regno distrutto sia, fantozzianamente parlando, una cagata pazzesca: dinosauri affetti da rallentamento psico-motorio e protagonisti attaccati più dalla fortuna che dai carnivori del Triassico. Però. Però se sei stata una bambina con il debole per i dinosauri e sei diventata un’adulta con un debole per Chris Pratt, quei cinque euro li può anche sacrificare.
ROBE DI NETFLIX
Ho letto “cittadina del Galles” e Requiem, telefilm di Netflix, ha subito attirato la mia attenzione. Peccato che dopo un minuto e quarantatre secondi abbia staccato per evitare, alle porte dei trent’anni, di aver bisogno della lucina vicino al letto (di mamma e papà). L’audacia non è il mio forte, come le serie tv horror, e dal momento che nel giro di qualche settimana andrò a vivere da sola, eviterei con piacere la visione di qualsivoglia pellicola stimola incubi. Già d’estate è difficile rinunciare al lenzuolo, imbattibile arma di difesa nei confronti di ladri, zanzare e mostri; già da piccola mi bastava il cattivo Herman de “Il primo Natale di Yogi” a turbarmi. Se ci mettiamo bambini scomparsi e una colonna sonora fatta di legno che cigola, l’infarto lo vedo pronto al minuto due e trenta.
Sì, questa è una non recensione superflua (ma se hai visto Requiem fammi sapere se andare avanti richiederà l’uso di pannoloni notturni).
Il volume 4 di Chef’s table è un capolavoro dedicato alla pasticceria. In ogni episodio viene raccontata la storia e la cucina di alcuni famosi chef e pasticceri di tutto il mondo (tra cui il gelataio siciliano Corrado Assenza). La fotografia è goduria per gli occhi, la sigla con “L’inverno” di Vivaldi (suppongo nella versione di David Garrett) è da pelle d’oca. La mia puntata preferita è stata quella con Jordi Roca (eletto miglior pasticcere del mondo) per via della sua storia e della personalità straordinarie.
MUSICA
Dall’uscita di “I’d rather dance with you” dei Kings of convenience sono passati quattordici anni, eppure continuo ad ascoltarla. Sarà che il video che mi ricorda “Moonrise kingdom”, la cui visione per la sottoscritta è obbligatoria ad ogni inizio estate, ma nelle ultime settimane è diventata il mio tormentone.
Ho da sempre un’avversione per Ermal Meta: a deprimermi ci pensa già la mia personalità funerea, non sento il bisogno di rincarare la dose con testi e melodie taglia-vene. L’associazione italiana demoralizzati cronici deve averglielo fatto presente perché Dall’alba al tramonto è tutt’altro che opprimente. Certo, il video non l’ho capito, ma non si può avere tutto.
ROBE VARIE
Il vestito della cena elegante.
A giugno ho fatto la signorina per bene al Del Cambio, il più famoso ristorante storico di Torino con i suoi 261 anni di storia. Per non essere da meno anche io ho fatto storie, ma su Instagram, e a quanto pare a colpire di più tra la caramella di peperoni in carta di riso nella sala Risorgimento affacciata su Piazza Carignano e il mio vestito di fast fashion, ha colpito il mio vestito di fast fashion. Lo capisco, 29,90€ sono più accessibili dei circa 150€ di cena degustazione (divina). E infatti io ho speso solo i primi perché – forse non starà bene dirlo ma tant’è- i secondi me li sarei mai concessi se non fossi stata invitata.
In basso a destra la mia faccia spaesata in mezzo a sconosciuti.
Ma arriviamo al dunque. Il vestito è della collezione attuale di H&M, la qualità anche: con le mie curve da infante la XS vestiva bene sul fisico ma risultava giusta sulle spalle, motivo per cui ho acquistato la S che tengo a bada con una cinturina in vita. E con il fashion blogging ho dato per un anno.
Vestito by H&M, posa by coreografia ecclesiastica di “Alleluia”
Le (dis)avventure del tanalocale.
Ricordi la canzone “Tanalocale wasn’t built in a day” dei Morcheeba? Ah no, quella era Roma. Ma a tempi siamo lì. Le disavventure non le conto neanche più. Prima il geometra dispensatore di consigli estetici che ha rallentato i lavori di ristrutturazione; e io da un uomo che come foto whatsapp ha se stesso con la scritta “sò figo, sò bello, sò fotomodello” non accetto consigli.
Poi è stato il momento dell’idraulico dispensatore di consigli estetici che ha rallentato i lavori; e io da un uomo con la grazia e le forme di un barile di petrolio non accetto consigli.
Dopodiché è arrivato il fabbro. No, lui non ha elargito suggerimenti, ma rallentato i lavori sì.
La battaglia finale è stata con il falegname. L’abbiamo vinta, ma con grosse perdite (di tempo). Insomma volevo entrare nel tanalocale a luglio, ma ci riuscirò ad agosto.
Cosa impariamo da questa storia? Che ristrutturare una casa richiede urla e pretese e che io, da gente brutta e antipatica, non accetto consigli.
Ah già che ho un blog.
Capita che mi ricordi di pagare annualmente un’ingente cifra a Matt Mullenweng per avere il mio angolino su WordPress. Capita anche che tra lavoro, palestra, neurofeedback, amore, famiglia e amicizie riesca ad organizzarmi per scrivere un post. Tipo questo, in cui si parla della felicità e della sua ricerca.
Simona says
So che ultimamente non scrivi molto qui sul blog, ma magari ti fa piacere sapere che da me c’è un pensierino per te 🙂
Alice says
Mi fa piacere sì!
Marina Arciuli says
Ciao Alice! Mi spiace che tu stia trascurando il tuo blog, perché mi risultavi veramente simpatica! Io ci sono capitata per caso, cercando di districarmi tra le 1000 ricette per lo strudel. Infatti, in un sito o un blog di cucina – nn ricordo quale, forso “passo a passo in cucina”? – avevo letto un tuo post in cui consigliavi di andarsela a leggere qui, dove avrei trovato la tua, frutto della somma di varie versioni, e di vari tentativi alla fine dei quali avresti postato appunto la tuela versione. Così sono finita su Operazione Fritto Misto, dove ho sfogliato una buona parte delle ricette da te postate, terminando per fare la tua “torta di mele umida e rapidissima alla cannella”. Peccato, però, che di una TUA RICETTA per lo STRUDEL …..manco l’ombra! Invece, ho anche qlcsa da dirti circa la Torta di mele umida atc, ma vado a postare il mio commento alla stessa ricetta….
Invece : ti esorto a pubblicare la ricetta dello strudel! Ed io sarò lì ad aspettarla!