In realtà, durante la mini fuga ligure ho capito il punto.
Dovrei essere più specifica: odio l’acqua, odio la spiaggia, odio il sole.
Per essere ancora più precisa e risultare meno cinica di una bambina piagnucolosa, dovrei dire che l’acqua non è il mio elemento (= vado a fondo come un masso), mi infastidisce essere impanata nella sabbia da altrui piedi in corsa, e con il caldo la mia pressione pratica il bungee jumping.
Ok, sono una bambina piagnucolosa.
Ma a Bonassola, tre settimane fa le temperature consentivano al massimo una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia deserta, e il crespo dei miei capelli era indice d’umidità dovuta al brutto tempo.
Ciò che rimaneva mi ha aperto gli occhi su quell’ambiente tanto odiato ma anche frequentato; ho cambiato prospettiva, focalizzando l’attenzione su quella che solitamente è la cornice di un quadro tanto ambito, trasformandola nell’opera principale.
Non amo il mare, perchè non amo fare il bagno, la spiaggia e il caldo.
Ma quanto amo il blu.
L’interminabile macchia blu che si fa abbracciare dalla costa e mi accompagna nelle passeggiate del tardo pomeriggio. Nelle giornate primaverili è diversa, carica di grigio; mi da l’impressione che si svuoti delle grida e delle risate di cui fa scorpacciate in estate, per lasciare posto ai silenzi della durata di un anno scolastico.
Le acque sono cupe; solitarie se non si contano le due persone che sfidano le tracce d’inverno nella temperatura del mare. Solo quando il sole da una veloce occhiata dallo schermo di nuvole il blu riprende quella vividezza che lo fa desiderare; brilla in ogni sua increspatura, facendo venire voglia di una fugace immersione persino ad un essere idrofobo come me.
E poi ci sono le passeggiate. Ho sempre amato i vicoli e gli scorci dei paesini di mare, ma non li ho mai vissuti al di fuori dell’estate. Scoprirli, circondati da quiete ed elementi marini, è una delle cose che ho amato di più; così, durante il giorno di mercato, mi sono ritrovata ad osservare i pochi bambini in vacanza intenti nell’assedio di una piccola barca di riposo in spiaggia; il grido di palette e secchielli che risuonavano sullo smalto arancione, erano la piccola (e sopportabile) anticipazione di ciò che sarà tra poco più di un mese.
dal mio Instagram @aliceofm
E se da un lato le urla di cinquenni squarciano il silenzio, dall’altro la quiete scorre con la tranquillità degli anziani: la pelle dorata da una pensione fatta di mesi di sole, il sorriso di chi non ha preoccupazioni (o di chi ha imparato ad accettarle).
Mi spaventava una sola cosa: la solitudine della meta vacanziera.
Se da una parte le mete di villeggiatura che fermentano di combattenti da spiaggia sono (per me) l’inferno in terra, dall’altra il silenzio assordante di un luogo abbandonato dall’estate è una purga dell’inferno in terra; da cittadina amante dell’habitat trafficato e caotico ho bisogno di sapere che non sono sola, che là fuori il mondo continua a scorrere.
Avevo paura di rovinare l’idea su Bonassola creata in due estati (e solo io so quanto sia deleterio per me incrinare i rapporti con un ambiente perfetto dal primo momento) invece ho trovato un paese accogliente: il silenzio delle strade non era rotto dalle infradito trascinate dopo una giornata di caldo, nè i locali si riempivano di adolescenti tronfi e smaliziati, ma il misero viavai poco (o troppo) giovane era semplicemente…bello.
dal mio Instagram @aliceofm |
E’ stato un preliminare estivo, un morso ai mesi che verranno; fare l’aperitivo nel solito bar stranamente deserto, vedere i proprietari dei bagni intenti ad affondare i primi ombrelloni nella sabbia ancora umida, stupirsi ad ogni avvistamento di coetanei. Un antipasto con cui ho pregustato il relax d’agosto.
E non è pur vero che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere?
Conosci questa sensazione? Hai un luogo dove ti senti bene nonostante sia diverso dalle tue mete preferite?
La Folle says
Mmm. Non mi viene in mente un luogo diverso dalle mie preferenze. Anche io sono una da città, per esempio i borghi e i paeselli generalmente mi annoiano, e amo tantissimo il mare. Tuttavia non so se amerei un posto così D:
AliceOFM says
Sicuramente non piacerà a chi ama i luoghi sempre affollati, ma io che non sopporto sentirmi fuori dal mondo mi sono trovata stranamente bene! Forse è dovuto anche alla prima impressione che ho avuto durante le vacanze estive…
Noemi Gallo says
Io amo il mare. Passare l'intera giornata al sole per abbronzarmi non è da me, ma l'acqua è decisamente il mio elemento. Quello che non mi piace dell'estate è la spiaggia affollata. Un paio d'anni fa sono stata ad Alassio in primavera: passeggiare sul bagnasciuga sgombro da sdraio e ombrelloni è stato magnifico! 🙂
AliceOFM says
Alassio sgombra dev'essere come una città fantasma 😀
m4ry says
Lo dico sempre che cambiando prospettiva se ne scoprono delle belle…a me il mare piace…anzi, lo amo…per carità, anche io detesto il caldo, e ho ovviato standomene sempre all'ombra…quanto alla sabbia, ecco, con un lettino ho risolto il problema al 90%..e poi vabbè..adoro nuotare, o semplicemente starmene in acqua a rilassarmi, senza fare nulla….mi guardo attorno, osservo…penso…
Per me l'estate è solo mare…o perlomeno, il mare deve esserci per forza, anche se solo per qualche giorno…Mi piace starmene sotto l'ombrellone, distesa, con le cuffiette nelle orecchie a guardare le onde che vanno e vengono…adoro leggere al mare….mi piace passeggiare sulla spiaggia…mi piace il suo profumo, il suo colore…mi piace tutto, insomma 🙂
Un bacio Ali 🙂
AliceOFM says
Quanto mi piacerebbe provare le tue stesse sensazioni al mare! Non che lo odi completamente eh, però capita che lo sforzo non giustifichi il fine: ho passato anni su una spiaggia discarica con un mare pattumiera che certo non invogliavano a fare il bagno. Cambiando prospettiva (e luogo!) ho cominciato ad apprezzare di più!
Però tu vinci facile con la Puglia 😀