Sistemando le foto capita sempre di imbattersi in quelle dimenticate dal tempo; feste, ultimi giorni di scuola. Viaggi.
Ho ritrovato quelle di Lione: prima volta lontana da casa senza le supervisione di qualsivoglia forma di adulto.
Io, il Ragazzo Economista, l’Infermiera, l’Artista e l’amica Zia.
Non era la mia prima volta nella città francese, ma della gita delle medie ho solo il ricordo di bellissimi sprazzi di città intervallati da attacchi di vomito dovuti ad un'(involontaria) ubriacatura da cidro. Da dimenticare.
Dell’ultima volta invece sono rimaste foto sgranate, scatti diurni da 1600 ISO (capita quando il manuale ti è sconosciuto quanto l’arabo).
Passeggiare per la Vieux Lyon (il quartiere rinascimentale della città) ha occupato la maggior parte del nostro soggiorno: si tratta della zona centrale che si snoda tra la collina di Fourvière e La Saône (uno dei due fiumi della città), dalla chiesa di San Giorgio a quella di San Paolo.
Rendere l’idea è davvero difficile, perchè l’atmosfera che si respira non è semplice da spiegare senza l’aiuto di una foto decente; l’intero quartiere riporta in vita le vecchie città del periodo rinascimentale: le vie sono strette e si alzano nelle pareti ocra da cui si gettano antiche insegne dal sapore francese.
Se ci mettiamo che nel periodo natalizio tutto si illumina di lucine, i colori si caricano di intensità, e le boulangerie ti incantano con il profumo di pain au chocolat, come fai a non prenotare da ora un viaggio per dicembre?
Una delle attrazioni maggiori è Notre-Dame de Fourvière, la basilica che sovrasta la collina di Lione.
Si può raggiungere a piedi o con la funicolare a due passi dalla cattedrale di Saint-Jean-Baptiste (nell’omonima piazza centrale); per l’andata abbiamo deciso di passeggiare per goderci il panorama che si innalzava sulla città.
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La cattedrale di Saint- Jean- Baptiste |
Una volta raggiunta, oltre alla ricchezza degli interni, si assiste alla veduta di Lione dall’alto: è facile distinguere la prima divisione dovuta alla Saona, e la seconda per l’altro fiume cittadino, il Rodano. Il tappeto di tetti si allunga fino all’orizzonte, terminando nella cornice di montagne.
Lione è la città famosa per la seta e per i trompe-l’œil: se a dodici anni il primo motivo mi aveva sconvolta dopo la visita al Museo dei Tessuti (mica sapevo che la seta si ottenesse dalle uova bollite dei bachi), il secondo mi aveva affascinata. Nel quartiere di Croix Rousse si trova la maggior parte dei murales creati con la tecnica del trompe-l’œil: intere facciate riproducono scene di vita quotidiana e momenti di storia lionese. Da amante in erba dei dettagli, non avevo capito che il particolare è bello finchè non è l’insieme a rendere l’idea, quindi le uniche foto presenti sul pc sono dei close-up di un insieme gigantesco.
Per dire io ho scattato questo:
ma l’insieme era questo:
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Foto presa qui |
Sì, paura: dell’essere indipendente nel mondo; da una parte la voglia di tuffarsi al di fuori del proprio confine vitale, dall’altra il bisogno dei punti di riferimento stabili.
Una necessità di libertà e protezione che mi faceva sentire in balia di due forze, tra ciò che era casa e ciò che era nuovo; allora non avevo le conoscenze attuali, non sapevo quanto questo sentimento, se dosato, sappia farmi vivere esponenzialmente ogni partenza.
Per questo una terza visita a Lione sarà d’obbligo: per viverla come solo ora so fare. E scattare immagini degne di questo nome 🙂
Alcune note
In Place Bellecour, una delle piazze principali di Lione, viene installata nel periodo natalizio fino a inizio primavera, la ruota panoramica.

Nei giorni attorno l’8 dicembre si tiene la Fête des Lumières: moltissimi edifici si animano con giochi di luci e musiche. Ho visto solo i video ma dev’essere bellissima!
Non perderti i traboules, dei passaggi quasi segreti che collegano una via all’altra: molti sono stati chiusi ai turisti, ma alcuni si trovano ancora (così parte una specie di caccia al tesoro per trovarne alcuni).
Le foto sono pessime e non le rendono giustizia, ma non è così bella da essere semplice intravederne il fascino?
Anche io conservo foto pessime di diversi viaggi che ho fatto e comunque prima ne facevo davvero poche! Lione sembra una città davvero carina, poi vabbè, m'hai rovinata con la storia dell'odore del pain au chocolat sotto Natale!
Perchè non ho scritto del profumo di crepes!
bellissime queste foto!
Sei un po' troppo gentile Roberta nel definirle bellissime 😀