Mi sono accorta che i nostri incontri medi si svolgono sempre attorno ad un tavolo ricoperto di cibo, distante qualche centimetro da un divano dove tra un tè fumante e una fetta di ciambella ancora calda finiamo per parlare ulteriormente di cibo; domenica, per esempio, sul divano dell’Amica WannabeChef, l’Amico Artista ha stilato la sua classifica di dolci europei: escludendo alcuni disaccordi di gusto, tutti abbiamo reputato che l’Oscar alla migliore pasticceria goes to France.
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La boulangerie in Rue de Turenne 134 |



Gli angoli di Parigi sono spesso dimora delle tipiche brasserie alle quali è sempre difficile avvicinarsi visti i prezzi altissimi che in Italia farebbero chiudere il locale nel giro di un mese; per dire, due fette di pancarrè con prosciutto e formaggio gratuggiato qui viene definito toast e fatto pagare sui 2€, a Parigi è il famoso Croque Monsieur e ti può costare anche 15€.


Dove?
Le Relais Gascon in 6, rue des Abbesses, Montmartre [18° arrondissement]
E come non spendere due parole su ciò che manca sempre ad un italiano all’estero?
Café de Deux Moulins al 15 Rue Lepic [18°arrondissement]
- NON comprare mai l’acqua in bottiglia quando mangi fuori! Ti costa dai 3€ ai 5€ per il mezzo litro. Piuttosto fai la scorta al supermercato o nei locali chiedi “une caraffe d’eau“, la potabilissima e gratuita acqua del rubinetto. L’Amico Artista consiglia piuttosto di comparle dai signori che le vendono fuori dalle principali attrazioni (mai nei bar!)
- per risparmiare pranza e cena con le baguette già farcite acquistabili in ogni boulangerie. Non dico ogni giorno, ma se vuoi una soluzione semplice e veloce, sappi che questa è una delle migliori. Nessuno è mai morto di sovraccarico di panini.
- essere vegetariani a Parigi può essere difficile: solitamente trovi un solo tipo di baguette senza salumi, e non sempre sono disponibili; in questo caso io chiedevo qualcosa di vegetariano e la soluzione erano torte salate.
- in zona Marais puoi trovare un fast food vegano, Hank Burger, che con 10€ ti da un panino, patatine e una bibita. Le ragazze che ci lavorano sono disponibili e simpaticissime. Si trova al 55 Rue des Archives.
- ancora in zona Marais, trovi Rue de Rosiers, il cuore del quartiere ebraico. Qui è pieno di negozi di fallafel dove poter mangiare all’interno o take away.
- un locale molto famoso e abbordabile che però non abbiamo fatto in tempo a provare è Bouillon Chartier, un ristorante creato in una ex stazione ferroviaria. Le ordinazioni vengono prese sulla tovaglietta, si divino i tavoli con altre persone e l’ambiente è molto particolare. Meglio prenotare o andare all’apertura, pena coda infinita.
Cosa fare a Parigi? Visitare la città dall’alto e innamorarsi dei suoi tetti.
Un viaggio nella Parigi di ieri e domani.
Ma perchè non ho letto questo post due giorni fa?! PERCHE'?! Maledetta me! Alloggiavo a Montmartre (metro Blanche) e sono passata tre o quattro volte davanti al Cafè de 2 Moulins, mi ispirava ma sembrava sempre troppo affollato e non ci sono mai entrata! Porca paletta, il bar di Amélie! Che rosicataaaaaa!! >____<
Mi spiace!!! Sapevo che eri a Parigi e non ho pensato di consigliarteli :(((
Che posti deliziosi. Le panetterie francesi sono un sogno.
Fabio
Mi mancano già!
Ah Parigi… ogni volta è sempre la stessa storia, non riesco a fare a meno di quella città.
Comunque mi sembra strano che tu non abbia trovato locali veg, ho pranzato in diversi posti con offerta esclusivamente vegetariana (un po' meno vegana). E le boulangerie?! Dei piccoli paradisi terrestri per le amanti del carboidrati corredato da zucchero come la sottoscritta 😀
Grazie per il viaggio!
Sarà che spostandoci molto ci buttavamo in una boulangerie e via, ma non ho trovato un granchè 🙁 hai qualche consiglio per il futuro?
Comunque le boulangerie sono un sogno (se penso alla media delle panetterie italiane mi viene da piangere…)
Grazie a te 🙂
Ciao Alice!
Io non amo molto Parigi, nonostante ci sia stata tante volte.
Però a breve ci torno e vorrei provare a guardarla con occhi nuovi e curiosi, quindi con questi consigli caschi a pennello 🙂 grazie!
Pensa che la mia paura è proprio di riandarci e continuare a non trovare una conferma alla sua fama! Proviamo cambiando sguardo 🙂
Purtroppo non sono stata impressionata da quello che sanno cucinare non solo in Parigi, ma in tutti altri posti che ho visitato in Francia. I francesi per me sono i cuochi peggiori del mondo! E solo un mito che sanno cucinare, ma non e cosi!
Altra cosa che non mi e piacuta hai è che non sanno nemmeno un altra lingua diversa della sua, nemmeno poco inglese, niente, nemmeno in posti turistici dove ci sono locali o negozi di souvenir! Che pigrizia hanno sta gente, sono stupita!
Poi e ovvio, loro non piace viaggiare nel mondo, nationalisti, vogliano solo i turisti che vanno in suo paese!
Per la questione lingue ho notato la poca propensione al dialogo; ho viaggiato molto nel sud della Francia ed in effetti o riuscivi a spiegarti in francese o difficilmente tentavano di comprendere italiano o inglese. Ma è chiaramente un generalizzare.
Per la cucina sono più in disaccordo: sono i Re della panificazione. Vivrei dei prodotti delle loro boulangerie. Il resto della cucina forse è più difficile da assaggiare per i prezzi esorbitanti dei ristoranti…