La competizione è una linea sottile tra “hai suggerito la risposta” e “brutto stronzo vieni qui che ti spacco la clessidra in testa“.Ho preso in esempio frasi consuete dei giochi da tavolo per deformazione di vita – il Ragazzo Economista e l’Amico Artista non hanno capito che a Risiko si vince solo la noia e il nervosismo – ma possiamo ampliarci in qualsivoglia settore perchè la competizione colpisce tutti, belli e brutti.
Altra storia è la competitività, che racchiude sforzi e caratteristiche per aver successo e primeggiare in un certo campo; ma non siamo qui per raccontare le nostre virtù, quindi torniamo alla brutale competizione.
Che poi brutale non è corretto.
Una giusta dose di agonismo è propedeutica all’affermazione di se stessi.
Dài, è figa come frase no?
In parole povere credo che se non venissimo investiti dalla voglia di migliorare, superare, primeggiare, a quest’ora saremmo su un albero a spidocchiarci a vicenda. E visto che rosicchiare foglie ed essere derisi per il fondoschiena rosa non è mai bello, un po’ di sana concorrenza ci vuole.
Io sul piano ludico do il meglio della mia competizione in gruppo: se in solitaria l’ansia da prestazione mi frena come un tacco incastrato nelle rotaie, in team riesco a elaborare l’agitazione trasformandola in efficiente dinamicità. Ottimo per la riuscita del gioco, pessimo per gli eventuali compagni di squadra deboli.
Nel lontano settembre 2003 partecipai ad un campo estivo organizzato dalla mia scuola, sei giorni di campeggio tra montagne e marmotte. Ci fu una caccia al tesoro nella quale mostrai un lato che di solito tengo a bada: scaltrezza, grinta, logica, fecero vincere la mia squadra. Con questo non voglio dire di essere stata io a regalare la vittoria ai miei compagni…ma farlo intendere sì.
Il premio finale corrispondeva a numero 1 frisbee, numero 1 confezione di Mars e numero 1 confezione di Bounty. All’epoca ero giovane e con il colesterolo basso e i Bounty li mangiavo.
Ora che ho più acciacchi di mio nonno i Bounty li preparo per gli altri.
Ah, se non ce l’hai ricordati la ricetta del latte condensato fatto in casa.
Ingredienti per 6 bounty
- 50 g di farina di cocco
- 50 g di latte condensato
- 150 g di cioccolato fondente
In una ciotola mescola bene la farina di cocco e il latte condensato.
Inumidisci le mani e crea con il composto sei salamini schiacciati.
Sciogli la cioccolata, immergi l’impasto e lascia solidificare su una gratella.
Conserva i bounty in frigorifero.
Alcune note
Io non so temperare il cioccolato. Ci ho provato ma sono incapace. Però con queste indicazioni (la seconda tecnica del primo messaggio) ho scoperto come temperare il cioccolato senza termometro, ottenendo buonissimi risultati anche sciogliendolo al microonde. Poi va be’, se non ti interessa l’aspetto sciogli e schiaffalo sopra senza ritegno: i bounty devono essere più buoni che belli, no?
Ma tu mi vuoi male allora!! Io sono a dieta D: Amo i Bounty ma quelli in commercio sono diventati una roba eccessivamente stucchevole e di cocco non sanno proprio!
Questi sembrano facilissimi, ma non posso cedere!
Fai un terzo di dose: te ne escono due e vedi se possono essere degni sostituti degli originali!
Competitiva? Dipende. In genere preferisco non espormi, ma in alcuni casi tiro fuori le unghie pur di portare a casa il risultato ( ma senza farlo notare troppo).
I bounty!! Erano il mio snack preferito, prima di eliminare le cosiddette “schifezzine” dalla mia dieta quotidiana. Ogni tanto mi concedo lo sfizio però, dunque ci potrei provare… Già che ci sono io ti butto lì un altro snack che mi fa venire l’ansia bavetta, chissà che non hai la ricetta anche per questo: kinder bueno. Che dici?
Ps mi chiedevo che fine avevi fatto, poi ho scoperto che non ricevevo più i tuoi post perché hai preso il dominio è non sei più blogspot. Ora ho aggiornato il link e tornerò a leggerti come prima.
E’ vero, cambiando il dominio nessuno riceve più le notifiche (io non sono una cima e dimentico scriverlo da altre parti…)
Per i Kinder Bueno non ho voluto trovare l’alternativa perchè sono il mio snack preferito insieme al Kinder Cereali. Ma ci farò un pensierino!
Slurp! LI ADORO 🙂
Daniela
http://www.raccontidiviaggioenonsolo.com/