Quando sei in caduta libera devi trovare un appiglio.
L’importante è aggrapparsi saldamente, trovare il punto da cui ripartire: un punto sicuro, solido più dell’ingannevole precedente.
Accettare un blocco è forse una delle cose più complicate; non vergognarsene quasi impossibile.
Ma quando ci riesci, nell’esatto momento in cui assecondi il tuo essere completo di difetti e limiti, è lì che ricominci ad essere chi sei davvero; riscopri i pregi che prima sembravano essere scomparsi, e le strategie e l’audacia tipiche della sopravvivenza umana. Segui linee nuove, nate da un istinto che non sapevi neanche di possedere, e cominci a programmare la tua ripresa.
Piano. A piccoli passi. Silenziosamente, rinasci da te stesso.
– 1 cipollotto piccolo
– olio extravergine di oliva
– 1l d’acqua circa
– sale
Taglia la zucca a fette spesse circa 4-5 cm e ponile su una teglia coperte con carta antiaderente, dopo aver eliminato i filamenti centrali ed i semi; inforna per circa mezz’ora o finchè non sentirai la polpa un po’ più morbida.
A questo punto puoi togliere la “scorza” con un coltello (come con un frutto).
Sbuccia le mele, togli il torsolo e tagliale in quarti.
Adagia quest’ultime con la zucca sulla teglia, irrorale con un filo d’olio, un po’ di sale ed inforna per circa trenta/quaranta minuti (o finchè non cominceranno ad imbrunirsi), girandole dall’altro lato una volta.
A metà cottura cospargi con le foglie di salvia tagliate grossolanamente.
Trascorso il tempo necessario, trita in un robot da cucina il cipollotto e aggiungi un terzo di zucca e mele; versa un po’ d’acqua e frulla.
Travasa la vellutata in una pentola antiaderente e continua con il resto.
Una volta finito, accendi il gas e lascia cuocere per una decina di minuti o finchè la crema non avrà raggiunto la consistenza da te desiderata.
Nel frattempo prepara dei crostini su una bistecchiera.
Quando la vellutata sarà pronta, aggiusta di sale e servi con i crostini, un po’ di pepe ed un filo d’olio.
Alcune note
Le mele non si sentono.
La ricetta richiede la “butternut squash”, quella dalla forma allungata con polpa gialla. Io l’ho sostituita con la più comune mantovana: dalle reazioni di chi l’ha mangiata credo sia la zucca perfetta.
Scegli delle mele che resistano ad alte temperature, come le Granny Smith o le Golden Delicious; le migliori sarebbero le Braeburn.
Se hai del buon brodo vegetale il risultato sarà senz’altro ancora più saporito; ma ti assicuro che l’amica Infermiera non sembrava sentire la differenza con la sola acqua (da dosare in base a quanto asciutta sarà la vellutata).
Nella ricetta originale termina con delle nocciole tostate e dell’olio di nocciole: avevo poco delle prime e niente del secondo; però è un’idea da provare (l’olio extravergine di oliva ci sta comunque benissimo).
Credimi, questa vellutata ha conquistato chi odia le verdure, i cibi sani e poco conditi.
peppe says
Mi piace tanto la tua rivisitazione di questa vellutata e sicuramente la provo…complimenti e in bocca al lupo per la tua ripresa!!!!Peppe.
AliceOFM says
Grazie (soprattutto per l'"in bocca al lupo")
Chiara Setti says
Tesoro continua così, gli scogli ci saranno sempre nella vita ma noi siamo donne forti e ce la faremo a risalire….
Quanto alla zuppa…..un comfort food d'eccellenza!! Brava!
AliceOFM says
Grazie Chiara 🙂
Manu says
Che combinazione perfetta!
Ti abbraccio
Anna Luisa e Fabio says
Spesso si cade, ma poi si riparte alla grande, si trovano gli stimoli e gli appigli giusti.
Anche una zucca può essere un appiglio.
Un bel piatto che riscalda e conforta.
Fabio
AliceOFM says
Sembrerà ridicolo, ma sono proprio queste piccole ad essere dei grandi appigli.
Grazie per le parole Fabio!
Mila says
Bisogna sempre rialzarsi!!!! E magari rialzandosi si prepara una fantastica vellutata!!! Complimenti per il blog
AliceOFM says
Grazie Mila!