C’è questa ragazza nella vasca piena d’acqua, e in un’altra stanza il telefono comincia a squillare.
Dal rubinetto cadono delle gocce che scandiscono angosciosamente il tempo, quasi a voler enfatizzare la tristezza disegnata sul viso della donna.
Ed ecco che capisci cosa sta succedendo: lei è appena tornata da una crociera.
Una vacanza in cui ha probabilmente passato il 90% del tempo a fare sciafsciaf in una jacuzzi.
Immagina invece una ragazza davanti ad un computer.
In un’altra stanza si sente il vociare di qualche programma televisivo italiano, quasi a ricordarle che nel suo Paese non si parlano lingue germaniche.
Prende la macchina fotografica; comincia a mordicchiarsi l’interno del labbro inferiore per quella sensazione contrastante di eccitazione e malinconia che non aveva mai provato prima.
Lei guarda le prime foto, e tu capisci cosa succede: è appena tornata da un viaggio a Londra.
Una vacanza in cui ha passato il 70% del tempo a scoprire, perdersi e meravigliarsi, ed il 30% a mangiare neanche dovesse finire in letargo per un decennio.
E ora si trova in casa sua, con la sua routine e la sua calma piatta: cose che ha sempre amato ma che, da qualche mese, le stanno come la cintura dopo il pranzo o la cena di Natale; figuriamoci dopo un viaggio rivelatore.
L’unica cosa che vorrebbe fare sarebbe riprendere il primo volo e precipitarsi lassù, in quella città che l’ha fatta sentire a suo agio come nessun luogo è mai stato in grado di fare; che l’ha accolta come se si fosse sistemata e preparata solo per lei.
Sa che non è così. Sa che Londra, “a posto”, lo è sempre.
La ragazza ha visto i lati negativi, i suoi difetti; quello che “forse è meglio in Italia”.
Sicuramente avrà gli occhi coperti dal filtro dell’amore in grado di rendere tutto più luccicante e luminoso; ed il fascino di quell’omogenea eterogeneità che nel suo Paese può solo sognarsi, l’avrà stregata per bene. Fatto sta che le cose scomode riesce a catalogarle come “non sono poi così fastidiose”.
Per la ragazza è stato strano tornare nella propria città che ama follemente, con il desiderio però di essere altrove, circondata dalla frenesia, dalle barriere linguistiche, da un’estrosità che in Italia si scova raramente.
E per assurdo la ragazza parla di se sul suo blog in terza persona, nella (vana) speranza di ingannarsi e sentire meno la mancanza di un posto in cui ha lasciato metà del suo cuore.
Ps. la ragazza comunque ha fatto più di 650 foto: appena le avrà scaricate ci farà qualche post! Sei avvertito 🙂
Chiara Setti says
Ali bentornata!!! Sai che ti dico? Se ti sentì così, valuta seriamente di fare armi e bagagli e parti alla scoperta di quella città, magari ti proponi di starci un anno e poi vedi come va… 😉 attendiamo le foto! Un bacino
Alice - Operazione fritto misto says
Eh, ci sto quasi pensando seriamente, sai…
m4ry says
…ti avevo avvisata…porca paletta..Londra fa anche a me questo effetto. Mi ci muovo benissimo, e mi ci sento benissimo..non ho la sensazione di essere in un posto che non mi appartiene. E' una città viva, dinamica, insolita, creativa..per tanti versi UNICA ! Sarà che adoro le commedie inglesi..gli attori inglesi, quel loro humor un po' così..non lo so…ma io la AMO..e se non fosse che voglio visitare tanti posti, ci tornerei ancora e ancora e ancora..solo che servono soldi e soldi e soldi…e poi dimmi che in certi casi i soldi non danno la felicità 😉
Aspetto i post con ansia….ah..salutami Alice quando la vedi 😛
Alice - Operazione fritto misto says
Sarà fatto 😀
Paola says
Bentornata, Londra deve essere stupenda e ci voglio assolutamente andare, aspetto intanto il post con le 650 foto
Paola
http://www.lechicchedipaola.it/
Clara pasticcia says
Attendo foto cara Alice!!! un bacione
Manuela says
Bentornata! Aspetto con ANSIA quegli scatti! Tutti! 😀
pensierinviaggioo.blogspot.it
Babe - La Cucina di Babe says
Ti dico solo una cosa.
Quando vado a Londra non mi sento diversa…
Hai un modo di scrivere meraviglioso sai?
Bacini
Alice - Operazione fritto misto says
Non potevi dirmi cosa più bella Babe! Grazie 🙂