Le morning pages non sono una forma di magia nera. Voglio precisarlo perchè, quando si tratta di metodi per migliorare organizzazione e creatività, alcuni si muniscono di crocifisso,paletti di frassino, proiettili d’argento e treccia d’aglio.Le morning pages non sono la moderna personificazione di Satana; certo, alcuni esseri maniacalmente devoti a Bullet Journal, agende Midori, agende Leuchtturm (non chiedere come so questi nomi), planner e washi tape, parrebbero posseduti da Ryder Carroll e Marie Kondo messi insieme. Ma questa è un’altra storia.
Le morning pages sono una tecnica per migliorare la creatività, diminuire lo stress e provocare un’involontaria autoanalisi.
“Bah…’ste cose mi sembrano una tale ca…volata“.
Se lo stai pensando siamo sulla stessa lunghezza d’onda; ma dal momento che sono curiosa come una bertuccia e possibilista come una credente, ci ho provato. E da subito, complice l’ottimismo con cui ho deciso di iniziare l’anno (a proposito, buon 2017), ho notato i benefici.
Tralascerò tutta la storia che c’è dietro e che puoi trovare sul sito di Julia Cameron, l’inventrice di queste pagine mattutine, e andrò dritta al nocciolo.
Le morning pages consistono in un’azione semplicissima: ogni mattina scrivere, a mano, tre facciate di un quaderno A4 con qualunque pensiero attraversi la tua mente.
Puoi farlo a letto, durante la colazione, sul water.
Puoi scrivere di ciò che hai sognato, delle commissioni da fare, di come ti senti, dei tuoi progetti.
Non ci sono regole. L’importante è che tu possa iniziare e finire prima di ingranare con la quotidianità.
L’obiettivo è quello di rendere evidente ciò che hai dentro prima di iniziare la giornata.
Sembra assurdo, ma trasporre un pensiero in parola scritta, nero su bianco, rende molto più chiare le idee e agevola le azioni.
Per capire cosa intendo ti faccio un esempio: ho un’agenda su cui segno appuntamenti, obiettivi, cose da fare, ed è utile per non vivere con l’angoscia di scordare cose importanti; ma se “rispondi a Pinco Pallino” è un’azione che non ho proprio voglia di fare perchè Pinco Pallino è cattivo e antipatico, la risposta verrà rimandata – se va bene – o del tutto eliminata rendendomi cattiva e antipatica come il mio destinatario. Se invece mi sveglio e nelle Morning Pages scrivo di dover rispondere a quell’odioso di Pinco Pallino, che non ho proprio voglia di sentire perchè simpatico come un attacco di colite quando sei in prima fila al concerto dei Coldplay, ma che con la gentilezza mi posso imbonire per possibilità future, ecco, queste parole mi spingeranno all’azione.
Una volta finito chiudo il quaderno, lo nascondo in modo che nessuno lo legga e possa inibirmi dal rigurgitarci qualsiasi pensiero, e inizio la giornata.
Ma perchè sono obbligatorie tre facciate?
Per Julia Cameron 3 è il numero di pagine che obbliga a cercare nella mente anche i pensieri più nascosti. Non sempre è facile: ho letto che per qualcuno la prima facciata e mezza è la più faticosa da scrivere; per me è l’ultima, quando non trovo più qualcosa di immediato con cui inchiostrare il foglio.
Altro lato difficoltoso è che per scrivere le 3 facciate ci vogliono dai 40 ai 60 minuti; ci si deve quindi ritagliare una fetta di tempo, magari alzarsi prima riponendo fiducia nell’efficacia del metodo.
Quello delle Morning Pages è un po’ il meccanismo benefico che scatta quando si tiene un diario personale.
Ma se ne ottimizza l’utilizzo impostando la scrittura come prima azione mattutina, con l’obbligo di scavare anche quando ci pare di aver finito i pensieri. Una sorta di auto-terapia psicologica a basso costo.
Ricapitolando:
- le Morning Pages sono una tecnica per incrementare la creatività e diminuire lo stress.
- per iniziare servono un quaderno A4, una penna, un cervello e una mano prensile con cui scrivere 3 facciate di pensieri…
- …pensieri qualsiasi che vanno vomitati senza filtri sulle pagine (tenere lontano da occhi indiscreti).
- sfòrzati di scrivere anche quando ti sembra di non aver nulla da scrivere.
- per stimolare il piacere dell’attività, vai alla ricerca di quaderni graziosi e penne comode.
No, le Morning Pages non portano la pace nel mondo, non svelano il segreto della felicità nè aumentano il seno di una taglia; ma fanno ordine nella mente, e anche quella è una grande conquista.
RobertaG says
E se mi “costringessi” a scrivere delle evening pages?
Ci sono degli studi a riguardo?
La mattina, tra la figlia e il lavoro, sarebbe davvero troppo complicato.
Alice says
Hai totalmente ragione perchè, anche scrivendo di getto, non impieghi meno di mezz’ora. E se già con un lavoro è difficile, figuriamoci con i figli.
Che io sappia dietro non c’è alcuno studio, l’unica “teoria” è che scrivendole prima di cominciare la giornata, si fa un quadro chiaro e generale di ciò che si dovrà/vorrà fare. Scrivendole la sera c’è il rischio di “perdere” qualcosa con il sonno, una specie di carica. Ma non penso sia del tutto inutile; come ho scritto nel post, non c’è nulla di magico in queste pagine: rendi solo più facile una valutazione di ciò che va o non va nella tua vita.
In sintesi: se non si può la mattina, vada per la sera!
Elisabetta says
Complimenti per il tuo blog, mi piace molto! Buon 2017!! 🙂
Ti/Vi aspetto sul mio blog da cucina: http://blog.giallozafferano.it/dolcisalatidielisabetta/
leparoleverranno says
È la stessa Julia Cameron de “La via dell’artista”? L’hai letto? Lo consigli?
Per le tre pagine da scrivere, vale scrivere grande come facevo per i temi a scuola? :-p
Francesca
Alice says
Sì, è lei, però non l’ho mai letto il suo libro – che mi incuriosisce molto!
L’idea di scrivere più grosso è la soluzione per chi le vuole fare ma non ha tempo 😀 brava Francesca!
La Folle says
Mai sentito di questa tecnica. Potrei provare e vedere che succede, anche se trovare almeno un’ora di tempo tutte le mattine, specialmente se lavoro, è davvero difficile visto che già devo alzarmi alle cinque. Funziona lo stesso se lo faccio nei giorni liberi?
Alice says
“Funziona”. Nel senso che dietro non c’è nulla di miracoloso, semplicemente il nostro cervello recepisce meglio i pensieri se non rimangono parole libere nella mente. Scrivere rende tutto più tangibile, e dovendo buttar giù tre facciate condite anche da sentimenti e disposizione d’animo, riusciamo a capire cosa non funziona e dove quindi è necessario agire (nel lavoro, nella routine, nella pianificazione…)
In pratica prendi più coscienza di cosa va o non va perchè lo lo vedi sulla carta.
L’idea che mi sono fatta è che sia il mattino il momento migliore per affrontare le tre pagine di incombenze e i malumori della giornata; ma scriverle ogni tanto quando si ha il giorno libero, oppure ogni pomeriggio all’ora del tè o tutte le sere prima di crollare, risulterà comunque utile.
Prova, mal che vada le lasci lì 🙂
La Folle says
Torno dopo un anno e mezzo per dirti che non ho mai iniziato le morning pages, ma ho appena preso il five minutes journal che è simile ma meno impegnativo. 5 minuti la mattina e 5 minuti la sera 🙂 lo sto facendo solo da una settimana, vediamo un po’ come andrà!
fea says
Io ci provo.. Ho letto la via dell’artista tempo fa (libro che consiglio) ma ammetto che non sono costante, soprattutto sulla quantità di pagine prodotte, però ammetto che scrivere di getto per me è davvero efficace, mi aiuta a vivere meglio tutta la giornata, mi svuota la testa e mi alleggerisce la mente. Ogni tanto torno indentro a rileggere cosa ho scritto e, spesso, mi trovo a sorridere e a rielaborare alcuni concetti. Insomma: una cosa da fare assolutamente!
Alice says
Io come te sto trovando utile rileggerle (potrebbe essere efficace per chi le scrive di pomeriggio/sera).
Il numero fisso di facciate diciamo che aiuta a sradicare il più possibile, ma ammetto che a volte arrivo ad un terzo dell’ultima facciata e mi arrendo.
“La via dell’artista” mi incuriosiva, se lo consigli mi sa proprio che è arrivato il momento di leggerlo! Grazie (e fammi sapere se inizi!)
Veronica says
E se fossero disegni? 🙂
Alice says
Ciao Veronica! Sai che non ci avevo mai pensato? E io ho fatto pure arteterapia, e so quanto sia inspiegabilmente utile.
Potrebbe non essere male affiancare il disegno alla scrittura. Quest’ultima credo sia imprescindibile, ma il disegno, oltre a rilassare, può sia stimolare la creatività, che essere di forte impatto visivo. Ottimo suggerimento per chi le scrive di sera e ha più tempo per dedicarcisi!
claudia says
La via dell’Artista di Julia Cameron è la mia bibbia! Ho fatto il percorso già due volte e scrivere le pagine del mattino ha cambiato la mia vita! L’idea della mia attività (e molte altre) è nata su quelle pagine che sono la mia bussola, l’unica forma di meditazione che riesco a praticare, il mio luogo speciale.
Alice says
Ti ha davvero aiutato così tanto? Che bello! Ho giusto in mente un’attività che mi piacerebbe iniziare ma nella quale mi sento bloccata, vuoi per paura vuoi per confusione. Mi sa che è giunta l’ora di questo libro. Grazie Claudia!
Carmen says
Ciao Alice,
ti ho scoperta oggi, è il primo articolo che leggo e mi hai strappato diversi sorrisi. Mi è piaciuto il tuo stile ironico. Comunque a me queste cose intrippano da matti…poco tempo fa ho scoperto la morning routine…mi ha affascinata ma durante il letargo invernale la trovo per me di difficile applicazione. Ora ci proverò ad applicarmi per le morning pages…perché i mille post-it che appiccico ovunque non sono così efficaci in effetti!!! 😉
Alice says
Ciao Carmen!
Guarda, anche a me capita di “perdere” queste cose; le morning pages ultimamente ho iniziato a “saltarle”, ma le trovo ugualmente valide nelle giornate in cui riprendo in mano le tre pagine e sudo fatica per terminarle. Per assurdo, nei giorni più faticosi mi impegno maggiormente a completarle; sarà che notando l’utilità mi impongo quest’azione.
Grazie!
Girovagandoconstefania says
£ pagine sono troppe! Magari solo qualche pensiero o riflessione sulle cose da fare in giornata e su quelle fatte il giorno prima.
Alice says
Così diventa un’agenda o un diario e “perde” un po’ il senso. Personalmente trovo sempre utile la scrittura, ma in questo caso il numero fisso di pagine ha una sua utilità.
mariacarla says
non conoscevo questa tecnica. Molto interessante. E vero che trasporre nero su bianco aiuta tantissimo e rilassa. Un modo per rimettere in ordine le idee. L’unica cosa è che per fare questa morning routine ci vuole tanta determinazione e tanta volontà. Io già mi alzo alle 6.30, non so se sarei in grado di di alzarmi un ora prima tutte le mattine!
Alice says
Hai ragione Mariacarla, io a volte le salto per quello. Ma come dicevamo più su nei commenti, può essere un’idea farle la sera proiettandosi ai compiti del giorno successivo; se si ha tempo si potrebbero rileggere la mattina dopo, per ripassare il tutto.