Ho aperto la finestra convinta di poter godere di quella corrente che ti fa venire il mal di gola – o la cagarella – ma della quale te ne freghi perchè adesso ti fa star bene e degli effetti a lungo termine te ne preoccuperai una volta attaccato al water.Dicevo: ho spalancato la finestra e sono stata investita da un fiume di aria calda. Il cosiddetto effetto “dolce nel forno”: apri per la prova stecchino e vieni colpito dai 180°C.
Ecco, sono stata ustionata dai 180°C torinesi, iperbolicamente parlando.
Questo per dire che ho caldo. Il mio stesso respiro mi tiene caldo.
Capirai che un portatile sa raggiungere temperature in grado di cuocere le mie cosce e la mia pazienza, che tra giugno e agosto raggiunge i minimi annuali.
Per questo il riassu-mese di giugno sarà scontroso e di poche parole.
LIBRI
Acquisti del Salone, uno bello l’altro lasciamo stare.
“Come Adam Smith può cambiarvi la vita” di Russ Roberts mi ha attirata, lo ammetto, per la copertina. Il ragazzo dello stand ha voluto spiegarmi di cosa trattasse e mi sono detta massì, nell’anno dei libri motivazionali che ti stravolgono l’esistenza, anch’io ne acquisto uno. Ecco, meglio se mi fossi data a Moccia, almeno avrei saputo dal principio che mi avrebbe fatto pena.
Secondo lo scrittore, un economista americano, Adam Smith, economista scozzese, ci avrebbe regalato, oltre le fondamenta dell’economia moderna, anche un testo intitolato “Teoria dei sentimenti morali” – e già qui avrei dovuto capire qualcosa.
Fatto sta che tale Russ Roberts afferma che per vivere felici, per essere amati ma anche amabili, si deve agire come insegna Adamo Fabbro: poca ambizione e tanta umiltà.
Giusto, ma non esageriamo. In alcune pagine avere obiettivi importanti viene quasi demonizzato, spingendo ad una vita di modestia e rispetto sconfinato verso gli altri.
Alcuni passaggi non sono ovvi, ma di certo non avevo bisogno dei dettami di un uomo del ‘700, qual era Adam Smith, per capire che ad un lavoro con ottimo stipendio e poco tempo libero sarebbe preferibile una paga discreta ma libertà di veder crescere i propri figli.
I ragionamenti sono giusti, ma basterebbe un attimo di pensiero e un po’ di autocritica.
“La verità, vi spiego, sull’amore” di Enrica Tesio l’ho acquistato senza neppure leggere la trama perchè, per banale campanilismo, se sei scrittore e sei torinese, io ti leggo.
Ero un po’ titubante per quell’ultima parolina del titolo, perchè a me i libri d’amore fanno schifo. Il mio preferito è “Anna Karenina”, dove il batticuore è il terreno su cui sboccia la trama; ma è fertilizzato da tragicità e dolore, senza il quale sarebbe solo un libro da vietare ai diabetici.
Per questo la parola “amore“, è stato un campanello d’allarme. Ma poi ho pensato che la frase cult di Enrica è “Prima o poi l’amore arriva. E t’incula” e mi sono tranquillizzata.
Sembro folle se sono fiera di me per aver fatto una buona scelta?
Iniziato l’altro ieri, entro domani dovrei averlo finito, ma ne scrivo già perchè un libro sull’amore che non parla di amore è da menzionare.
Palate di ironia e giochi di parole che sono lo skilift del libro. Le pagine scivolano una dietro l’altra senza l’oppressione dei decimali che durano come centinaia.
La bellezza della protagonista sta nei suoi difetti: la normalità di una donna e di una mamma imperfetta, la difficoltà della vita e gli escamotage per domarle. Ogni tanto sbuca una Mole, o una Piazza Vittorio, il che appaga la mia torinitudine.
Ma ambientazione a parte, questo è sicuramente il miglior libro recensito nei miei riassu-mese, nonchè lettura spettacolare da molto tempo.
Si ride ma si legge. Consigliatissimo anche sotto l’ombrellone come lettura estiva.
FILM
“Deadpool” è un film sui supereroi per persone che non reggono i film sui supereroi. Ho visto il primo “The Avengers” ed ero così interessata da chiedermi per tutta la durata del film perchè non sia nata con il fisico e le labbra di Scarlett Johansonn.
Ma questo “Deadpool” è da vedere: un po’ perchè la protagonista femminile non mi infonde particolare invidia, e un po’ per l’inaspettata comicità di un film sul personaggio di un fumetto. Trama: lui scopre di aver pochi mesi di vita e per salvarsi accetta una proposta che faceva meglio a rifiutare (o forse no?)
Non vedrai mai uno Spiderman in questa posizione – credit: foxmovies.com |
“The lobster“, come anche “Perfetti sconosciuti”, è uno. dei diversi film che ho dimenticato negli scorsi riassu-mese; ma se il secondo è ormai noto a tutti, di “The lobster” non ne ho letto molto.
Trama: in una realtà distopica le persone single sono costrette a trovare l’anima gemella in un soggiorno di 45 giorni all’interno di un albergo. Nel caso in cui ciò non avvenga, saranno trasformate in un animale a loro scelta. Il protagonista tenta un primo approccio che risulta tutt’altro che semplice.
Detta così suona strano, guardandolo capirai che lo è. Però mi è piaciuto, con gli scenari grotteschi e la fotografia molto apprezzata da me. Prova a vederlo, ma non avercela con me se lo troverai ambiguo.
Ho questa cosa con le simmetrie… – credit: filmtakeout.com |
SERIE TV
“Orange is the new black” ha un lato negativo: lo trovi su Netflix pertanto le puntate escono in blocco. Così fai un’indigestione di circa 13 ore di serie televisiva in pochi giorni, e piangi lacrime di coccodrillo quando le hai ancora lì da digerire.
Nell’inammissibile caso che tu non sappia di cosa tratti, ci pensano le mie mini trame: vita, sesso e tragedie delle detenute del carcere femminile di Litchfield. Quest’ultima stagione, però, mi ha un po’ delusa.
(Come sempre consiglio la visione in lingua originale non per fare gli hipster o i geek o i nerd – non ho mai compreso al 100% le differenze – ma perchè la differenza di accenti o cadenze è un tocco in più).
Credit: meltycampus.fr |
In astinenza da telefilm da guardare più per l’accento britannico che per il contenuto, ho scoperto “Inside no. 9“, una serie con puntate autoconclusive del tutto staccate le une dalle altre se non per qualche attore (che interpreta comunque personaggi diversi).
Il titolo rappresenta solo il numero civico dei locali in cui avvengono le vicende, e il sapore delle storie è sempre un po’ amaro: si va dalla follia al macabro, accompagnati dal black humour che ci sta sempre bene.
La prima puntata che da gioco si trasformerà in altro… – credit serialminds.com |
CIBO
Uniche ricette di giugno: la ricetta sciagurata del chapati indiano con cui appiccare incendi, e la limonata allo zenzero e rosmarino per un effetto placebo nella lotta alla cellulite.
Avrei altre cose da scrivere, ma troppo caldo per farlo.
Se non mi scioglierò prima ci risentiamo tra un mese con le novità di luglio.
Unica sicurezza: odierò ancora l’estate.
Pier(ef)fect says
Non so se ci credi ma fino a pochissimo tempo fa non sapevo cosa fosse Deadpool, né capivo come mai la gente ne parlasse. The Lobstar mi incuriosisce, e Colin Farrell anche col baffo non si butta via.
Su OITNB non so che dirti, nel senso che ho letto di gente a cui è piaciuta molto questa stagione. Io mi son fermato, deluso alla terza e ho quasi pensato di recuperare. Non credo lo farò
AliceOFM says
Ti dirò, Colin Farrell con il baffo non si butta via ma in questo film è parecchio appesantito…
La Folle says
Prima di tutto voglio dirti che io, a quasi 29 anni e dopo una modesta serie di anni e corsi di lingua inglese, ho scoperto adesso che smith non è solo un cognome famoso ma significa pure fabbro. Faccio un minuto di silenzio e torno.
AliceOFM says
Se non fosse che ho il pallino di tradurre nomi e cognomi inglesi, non credo l'avrei saputo – non è che "fabbro" sia una parola della quotidianitò…
Anna Luisa e Fabio says
ahah si intuisce che anche tu questo caldo tropo intenso non lo gradisca particolarmente. Io ho risolto andandomene un po' al Nord per respirare un po' 😀
Sempre ottimi consigli.
Fabio
AliceOFM says
Tanta invidia.
leparoleverranno says
"The Lobster" lo riassumerei con un maiunagioia… strano, eh, film strano, vorrei qualcuno mi spiegasse il finale e che poi mi desse un premio per essere arrivata fino alla fine.
Mi consolo sapendo che non sono l'unica a cui il caldo fa incazzare. Appena posso, scappo in montagna.
Trattami bene luglio che è il mese in cui sono nata! Baci, Francesca
AliceOFM says
Al Ragazzo Economista "The Lobster" ha fatto lo stesso effetto: quando ha finito di vederlo mi ha chiesto che senso abbia il finale – che a quanto pare non è palese come è sembrato a me!
Manuela Vitulli says
La verità vi spiego, sull'amore. Mi chiama. Ho un buono Feltrinelli che finalmente ha deciso come esser speso. Grazie a te! ❤️
AliceOFM says
Sarà un buono speso benissimo!