La prima regola del vero blogger è essere costanti.
Ecco uno dei motivi per cui non mi definirò mai tale.
Tra i milleottocentotrentasette motivi della mia latitanza, c’è stata la laurea con mega festa di Sorella Educatrice che ha coronato il mio incubo più grande nonchè suo sogno lavorativo da sempre: diventare maestra di materna – yuppi per il titolo di studio che ti permette un contatto costante con urla e bave!
Dal momento che il futuro le donerà disoccupazione o giornate di immersione nelle feci (si capisce che amo i bambini?) ho pensato di farle quello che reputo il regalo più bello da ricevere: un viaggio.
E come non prenotarle un biglietto per la città che sogna da sempre?
Romanticismo. Luci. Arte.
Parigi, insomma.
Così mentre controllavo appartamenti e contattavo host, i ricordi delle atmosfere francesi mi hanno riempito la testa, il cuore e lo stomaco; mi è venuta voglia di magliette bianche a righe nere, di passeggiate nelle vie musicate da armoniche. Ma ancora di più mi è venuta voglia del profumo delle boulangerie, e delle merende con i pain au chocolat di Paul.
Quando Dalani mi ha chiesto, un paio di giorni dopo, di reinterpretare il tema di Parigi per lo speciale dedicato alla lotta tra capitali della moda e del design (Parigi contro Milano), ho preso la palla al balzo per sperimentare proprio quei pain au chocolat che non mangio da secoli.
E visto che tra i milleottocentotrentasette motivi della mia latitanza sono compresi problemi di salute che non mi permetteranno una fuga estiva a Parigi, mi consolo con queste bontà.
***
La sfoglia è una falsa sfoglia perchè non richiede pieghe e tempi di quella classica (in una mattinata ho preparato tutto); ma con un paio di accortezze, il coraggio per affrontare l’accensione del forno in piena estate, e la tecnica “a chiocciola”, otterrai dei pain au chocolat (o più correttamente, chocolatier) con una buona sfogliatura ed un sapore squisito.
Sono pieni di burro ma puoi consolarti con l’assenza dello zucchero (se eslcudi l’omettibile zucchero a velo :).
Ingredienti per circa 7 chocolatier piccoli.
Per l’impasto
– 140 g di farina 00
– 1 cucchiaino di bicarbonato
– 1 cucchiaino di sale
– 85 g di acqua fredda
Per le false pieghe con il burro
– 200 g di burro
– 60 g di farina
Per la farcitura
– 2 tavolette di cioccolato al 70%
In una ciotola comincia a tagliere il burro a tocchetti piccoli, aggiungi la farina e lavora con le mani finchè il composto non l’avrà assorbita in modo omogeneo.
Riponi in frigo mentre prepari l’impasto: unisci le polveri, mescola e aggiungi l’acqua bella fredda (il panetto sarà leggermente appiccicoso, ma è normale).
Infarina bene il piano su cui lavorerai, e con il mattarello stendi l’impasto non più spesso di 5mm; riprendi il burro e livellalo su tutta la superficie, lasciando circa 1 cm di spazio dai bordi.
Riponi in frigo (o in freezer per velocizzare) finchè il burro non sarà più plastico (solido ma “modellabile”).
A questo punto arrotola l’impasto su se stesso, creando una chiocciola; se le temperature non avranno già reso troppo morbido il burro, gira il rotolo verticalmente di fronte a te, stendi nuovamente, e crea di nuovo il rotolo.
Ripeti l’operazione almeno un’altra volta, stando sempre attento che il burro non sia nè troppo morbido (nel caso rimetti in frigo/freezer) nè troppo duro.
Più volte ripeterai l’operazione alla giusta temperatura, più sfoglie si creeranno.
Mentre l’impasto è in frigo per l’ultima volta, taglia dalle tavolette di cioccolato dei bastoncini lunghi quanto saranno i pain au chocolat.
Una volta eseguiti almeno tre arrotolamenti, stendi ad uno spessore di circa 2-3 mm e ritaglia dei rettangoli la cui larghezza sia tre volte l’altezza.
Poni ad un’estremità un bastoncino di cioccolato, a circa 2/3 l’altro, e arrotola partendo dal lato con il cioccolato.
Adagia tutti i chocolatier su una teglia coperta da carta da forno e rimetti in frigo/freezer finchè il burro non sarà freddo: quando sembrerà pronto preriscalda il forno a 180°C.
Cuoci finchè non saranno belli dorati in superficie e se vuoi spolverizza con dello zucchero a velo.
Alcune note
Visto che ultimamente diverse ricette che ho copiato citando la fonte sono state ricopiate a distanza di un giorno senza che venisse fatto lo stesso, sottolineo di aver preso l’idea da qui, ma utilizzando come base la ricetta della sfoglia di Montersino modificata leggermente; per educazione non spacciare per tua la tecnica della chiocciola 🙂
Se vuoi una lievitazione maggiore aggiungi 1 o 2 cucchiaini di lievito per dolci alla farina della base.
Anche senza zucchero l’impasto è buonissimo e adatto a qualsiasi altra preparazione che richieda una pasta sfoglia.
Allora, che te ne pare? Si sente un po’ il sapore di Parigi? Hai qualche consiglio da dare a Sorella Educatrice per il viaggio imminente? E per te chi vince la sfida di design tra Milano e Parigi?
Allora, che te ne pare? Si sente un po’ il sapore di Parigi? Hai qualche consiglio da dare a Sorella Educatrice per il viaggio imminente? E per te chi vince la sfida di design tra Milano e Parigi?