In questo mio quasi primo quarto di vita ho avuto alcune soddisfazioni (meglio non pensare alle delusioni).
Non sono poi tante, ma ne vado fiera di molte.
Alcune sono alquanto infantili e ridicole.
Vincere il primo premio come “miglior tema” in una gara tra scuole non mi ha resa una scrittrice. Ed il riconoscimento si è limitato ad una pergamena che dev’essere conservata da qualche parte.
Almeno spero, visto che ne vado orgogliosa.
Altri ricordi invece mi rendono davvero soddisfatta.
A meno tre giorni dalla fine delle medie ho avuto il coraggio di affrontare una delle (s)fighette della mia classe che aveva come passatempi preferiti fare la cretina con i ragazzini e sfottermi.
Con il senno di poi avrei anche potuto lasciar perdere, viste la misera fine che ha fatto come il 90% delle altre.
Ma non scorderò mai la vergogna che con cui mi obbligavo a farmi avanti, ed il rumore della mia rabbia battere fin nelle orecchie, trasformandosi in gioia nel vedere quella faccia da smorfiosa vestirsi di puro terrore.
E questo sassolino è stato uno dei migliori che mi sia mai tolta, e che ripeterei fino all’infinito con la stessa educazione e classe che hanno raggelato gli altri compagni (mi è valso il saluto di tutti per i tre giorni seguenti).
Negli ultimi giorni ho conosciuto un nuovo genere di soddisfazione.
La definirei soddisfazione del respiro: che io possa inspirare l’aria è una fortuna, ma diciamo non mi esalta.
Voglio dire, mi trovasse bella il ragazzo dietro cui sbavavo alle superiori potrebbe starci.
Nulla di che, ma potrei esclamare, 15 anni dopo: Alice Adolescente, questo l’ho fatto per te!
Invece no.
Non è un bel ragazzo, a cui piaccio.
E neanche un mio coetaneo.
Ma alle bambine.
E alla mamme delle bambine.
Le bambine mi definiscono in base all’eta: principessa, bella o figa.
Una mamma mi voleva addirittura “far fidanzare” con il figlio 19enne; c’è rimasta male quando chiedendo alla figlia, nel mio gruppo, ha scoperto che sembro solo più piccola.
Ma la soddisfazione più grande me la danno i 15enni.
Quando ero io ad averne 15, non mi si filava nessuno: avrei potuto fare il triplo salto mortale, vestita da triceratopo, suonando il flauto traverso al centro della scuola in pieno intervallo, chè manco una persona si sarebbe girata verso di me.
Ora invece risveglio gli ormoni degli adolescenti.
Peccato che non siano così lusinghiere le frasi ed i commenti che arrivano alle mie orecchie.
Diciamo che non devo lamentarmi dei complimenti delle quattrenni.
Per 1 bicchiere di limone da 250ml ho usato 4 rametti di rosmarino.
Il tempo di riposo può essere saltato, ma se proprio non si ha tempo: è grazie al riposo che il rosmarino rilascia il suo sapore (che sarà diverso e meno persistente).
Si può fare il giorno prima e lasciare in frigo a raffreddare per bene.