Avevo cominciato a scrivere questo post diversamente. …
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Arrivederci agosto: crema di cipollotti.
E finalmente metto un nuovo post dopo più di un mese: si, perchè sono tornata già da un bel po’ ma avevo un sacco di cose da fare (leggi: non avevo voglia di far nulla) e non ho più messo nulla!
Comunque sia, per me agosto è durato un’eternità – o almeno mi è sembrato; e non lo dico nè in senso positivo nè negativo.
Ho fatto le ore piccole grazie al caldo e alle zanzare.
Ho accetato le impanature di sabbia dovute a chi, in spiaggia, non capisce di non trovarsi su una pista da pattinaggio sul ghiaccio.
Ho tentato di postare qualche ricetta con una connessione più lenta di quella che avevo anni fa (hai presente quando aspettavi mezz’ora con quel fastidiosissimo rumore “alieno”? Ecco…)
Senz’altro qualcuno avrà notato la mia innata (in)capacità di stare a malapena a galla.
Ho provato l’ebbrezza di fare la vita da bisbetica ottantenne, spiando il dirimpettaio e sparlando di chi passava sotto il balcone.
Poi però ho abbandonato il mare fatto di cagnolina, genitori, zii e sorella, con il desiderio di un altro tipo di vacanza.
<<Ho proprio voglia di sentirmi circondata da gente che affronta la vita di tutti i giorni; un po’ come a Madrid l’altra estate. Non mi va più di stare in un posto dove quasi tutti sono in vacanza>>, ho detto a Lui mentre partivamo.
Ecco, mi sarei meritata una vignetta su La settimana enigmistica in Le ultime parole famose…
Si, perchè arrivati abbiamo trovato una città deserta, abbandonata da tutti e un po’, lo ammetto, mi angosciava.
E’ che avrei voluto godermi quelle sensazioni che si prova arrivando in un posto nuovo, anche senza uscire dall’Italia. La sensazione di quando sei circondato da persone che prendono la metropolitana per andare all’università, la bici per tornare da lavoro, o camminano verso casa, mentre ti rendi conto che tu sei a chilometri e chilometri dalla tua, di casa, lontano dalla tua “comfort zone”; ma poi quella malinconia viene messa da parte come un vecchio gioco, perchè ce n’è uno più bello e invitante che va a sostituirlo.
Ma alla fine, a parte le mie stupide lamentele, a colpi di gonne a righe, scorpacciate di libri, viaggi in macchina e foto fatte male (mi sono resa conto di quanto le mie foto facciano schifo), mi sono divertita.
E finalmente, girandomi indietro, vedo agosto allontanarsi sempre di più e settembre darmi il benvenuto con le foglie che cominciano ad ingiallirsi e le coperte di pile pronte a saltare giù dagli armadi.
E, anche se con qualche remora, sono pronta ad affrontare questo nuovo ritorno alla vita, con un taglio di capelli per me cortissimo, la speranza di trovare un benedetto lavoro e organizzandomi già per i regali di Natale (tutti fatti in casa, ovviamente!)
Per questo, entusiasta dei tre giorni di brutto tempo di due settimane fa, ho optato per un piatto che, come vedrai dagli ingredienti, va fatto un po’ ad occhio, ma ti assicuro essere semplicissimo e anche abbastanza veloce da fare!
Certo, non è propriamento adatto a questo periodo ancora estivo, ma penso sia perfetto per quando il cielo si dipingerà davvero di grigio.
Ingredienti per 4 persone:
– 220gr di cipollotti già puliti
– 100gr di riso carnaroli
– 1 carota media
– 4-5 cucchiai di vino bianco
– acqua q.b (o brodo)
– latte di soia q.b.
– 2 rametti di timo
– sale q.b.
– 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva (più un altro po’ per la fine)
– 2-3 fette di pane integrale
– 1-2 fili di erba cipollina
Taglia a rondelle la carota e i cipollotti (io ne ho usati 5 viola e 4 bianchi).
In una padella scalda i 4 cucchiai d’olio e quando sarà ben caldo aggiungi le verdure. Fai soffriggere mescolando in continuazione.
A questo punto unisci il riso e comportati come se stessi facendo un risotto: fallo tostare fino a che non comincerà a “sfrigolare” e a quel punto aggiungi il vino.
Una volta evaporato, ricopri il tutto con dell’acqua bollente (io l’ho presa direttamente dal lavandino). Se hai un buon brodo ovviamente sarà ancora meglio.
Sala leggermente e gira spesso in modo che il riso non si attacchi.
Quando l’acqua sarà del tutto assorbita assaggia per assicurarti che non sia già pronto. Quasi sicuramente, però, ti servirà altra acqua: il riso non dev’essere troppo al dente!
Una volta cotto, aggiusta di sale, aggiungi le foglioline di timo e circa un bicchiere di latte di soia, e frulla il tutto con il minipimer (o passalo nel robot da cucina).
Lascia cuocere per una decina di minuti in modo che anche la parte più interna dei chicchi (vedrai che rimarranno delle piccole palline) si ammorbidisca, e aggiungi latte di soia ogni qual volta vedrai asciugarsi troppo la crema (e in base alla consistenza che vuoi che abbia: se più cremosa o più densa).
Nel frattempo taglia a cubetti il pane integrale, aggiungi un paio di cucchiai in una padella e fai scaldare a fuoco basso.
Aggiungi il pane e fallo tostare mescolandolo di tanto in tanto.
Una volta pronta la crema, aggiungi un filo d’olio e frulla per l’ultima volta.
Servila ben calda con sopra qualche crostino di pane e dei piccoli pezzetti di erba cipollina.
Una cosa importante: anche se è a base di cipolotti non preoccuparti, non c’è il rischio di dover evitare contatti umani nei due giorni successivi! L’unico problema è l’odore in cucina che rimarrà per un giorno (piuttosto fai bollire in un pentolino qualche chiodo di garofano e una stecca di cannella – e fettine d’arancia da ottobre)!
Trovo sia perfetta se servita nelle terrine da bagna càuda, con la candelina sotto che la mantenga calda; ovviamente con fuori la pioggia e gli amici attorno al tavolo!