Ho scoperto il Salone del gusto e Terra madre 3 edizioni fa (qui la precedente del 2014), quando il biglietto costava un rene (ho i reni economici) e gli stand erano ordinati tra le mura del Lingotto.Poi è arrivato quest’anno, è hanno deciso di renderlo più accessibile a tutti; “Facciamolo in giro per la città”, si saran detti, “Inondiamo di bancarelle il centro”.
Ah ma un attimo, sai di cosa sto parlando? In caso contrario ti dico che il Salone del gusto e Terra madre sono un salone (se non ci fossi arrivato da solo), o meglio una fiera enogastronomica a cadenza biennale, organizzata da Slow Food che riunisce diversi produttori di tutta Italia (per il Salone del gusto) e di tutto il mondo (per Terra Madre), con lo scopo di far conoscere i prodotti dei rispettivi territori, con vendita degli stessi e conferenze, panel e incontri.
A questo punto dovrei iniziare a tessere le lodi della manifestazione, scrivere quanto sia stato emozionante passeggiare tra finlandesi, armeni e somali, e avere la possibilità di assaggiare del pane dell’Alta Murgia e del Castelmagno d’alpeggio facendo pochi metri a piedi.
Ed è così. Ma questo Salone è stato più una scusa per ricongiungermi con Torino, dopo mesi di trasferte padovane (puoi leggerne qui e qui) e vacanze in Calabria.
L’intera area era disseminata di stand bianchi che accompagnavano la passeggiata in giro per il mondo, e il fiume di gente all’assalto di domenica pomeriggio rendeva quasi impossibile l’approdo alle bancarelle – tuttavia, con gomiti alti e tanto coraggio si poteva dare un’occhiata.
Ma come nelle sere d’estate, quando un pezzo d’anguria caduto a terra viene preso di mira dalle formiche, anche in una giornata tersa e tiepida di inizio autunno le manifestazioni enogastronomiche (gratuite) vengono invase da gente disinteressata con lo stomaco aperto ad accogliere ogni assaggino esposto su taglieri di legno. Per questo non mi sono stupita davanti agli impavidi disposti a trascinare gagni cinquenni, il cui pianto saliva acuto dalla folla. Non mi sono stupita, ma infastidita sì.
A parte questi avvoltoi da scrocco, il Valentino ha saputo dare il meglio di sè, conquistandomi come ogni volta: il cielo cristallino, bottiglie di (buon) vino stappate su un prato come tappeto, panini, musica, e scoiattoli amichevoli anche se un po’ opportunisti (ma si vendono facilmente per una noce).
La cornice di questo Salone credo abbia giocato la sua parte: non più muri di cemento armato ma alberi e centro storico. E poi c’è la manifestazione vera e propria, perchè quante volte ti capita che il vociare di un filippino si confonda con quello di un sardo?
Questa edizione del Salone del Gusto e Terra Madre 2016 ha portato la bella filosofia di quelle passate in un contesto più gradevole, ricordandomi e (mi auguro) rispecchiando al meglio la vera anima di Torino: elegante, rinnovata e multiculturale.
Pier(ef)fect says
Ma che meraviglia (a parte i figli degli avvoltoi che frignano!). Mi fa piacere abbiano scelto di farla en plein air.
Baci 🙂
AliceOFM says
E' stata un'ottima idea (avvoltoi a parte 🙂
Simona [Ciccola] says
Forse ci siamo anche incrociate ma non ci siamo viste! Io ho approfittato di una rara domenica libera per tuffarmi tra i sapori, anche se devo ammettere che sono finita quasi subito su un prato perché era quasi impossibile avvicinarsi agli stand. Comunque, a mio modesto parere, Torino domenica era bellissima.
AliceOFM says
"Quasi impossibile"? Solo uomini temprati da anni di fiere potevano riuscire ad avvicinarsi senza perire.
Comunque, anche secondo il mio modesto parere, Torino domenica era bellissima!
Anna Luisa e Fabio says
Chissà se ci siamo anche ncrociati in quel marasma di gente (affamata :-)ma comunque è un modo per farli avvicinare) e bancarelle.
Io c'ero stato 4 anni fa, mi piacque molto anche se all'interno del Lingotto. Quest'anno ho voluto che venisse anche Anna Luisa. La formula all'aperto mi è piaciuta moltissimo, complice anche il meteo più che clemente. Il Parco del Valentino proprio non lo conoscevo e l'ho trovato spettacolare!
Spero che un'altra volta ci sarà anche modo per un saluto ed un buon bicchiere di vino 🙂
Fabio
AliceOFM says
Molto volentieri!