Le serate con gli amici che salvano la settimana. |
Ricca di emozioni e tranquillità; banalmente di felicità. Di quella felicità che ti entra attraverso gli occhi, le orecchie, la bocca, il naso; e la ritrovi in un piatto di gnocchi, nel provare di nuovo a disegnare, nel ricominciare ad indossare solo righe o in un arcobaleno improvviso.
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Una delle cose che cambierei di me è proprio lo sconforto che arriva dopo lo spread di energia dovuto ad un viaggio.
Mi trovo fastidiosa da sola eh: vado in viaggio e mi lamento perchè torno, rimango a casa e mi lamento perchè non parto.
Ma ultimamente qualche progresso l’ho fatto.
Ho già detto che Lei, Londra, mi ha fatto provare sensazioni che neanche a cercarle con il lanternino avrei trovato.
Mi da l’impressione che abbia un radar per gli inibitori creativi, ovvero coloro che amano qualsiasi cosa che richieda un minimo utilizzo del proprio estro ma che, vuoi per l’ambiente in cui vivono, vuoi per carattere, non riescono a sfruttare la propria fantasia.
Ecco, sono convinta che Lei sappia individuarli e punzecchiarli per tutta la loro permanenza.
Infondendo quella libertà d’inventiva che in Italia va poco di moda (e qui o va di moda altrimenti non se ne fa nulla).
Borought Market, Londra |
Che tutto ciò sia vero o meno, che sia un effetto placebo di questo mio nuovo amore per Londra a farmi sentire così, dentro ho come un’energia che va a placare la mia perenne pigrizia.
Ho voglia di fare. Di muovermi. Di creare.
E mi piace.
Sono riuscita a capire che per scrivere non ho bisogno di dieci lauree, essere giornalista, vincitrice di un Nobel per la letteratura; che per disegnare posso anche scarabocchiare un omino cerchioperlatesta-stanghetteperilcorpo. E se le mie foto certamente non saranno mai all’altezza di Erwitt, ciò però non vuol dire che mi debba vergognare di ciò che scatto.
Sono cresciuta con l’idea che la vita debba essere basata sulle passioni, sui sogni; senza mai arrendersi o accontentarsi.
Ma ultimamente, visti gli unici lavori in circolo, ho accantonato un po’ queste convinzioni.
Si deve ragionare con “prendo tutto quello che trovo”.
Non mi è mai piaciuto. Non mi piace.
Chissà però che con questa “cretività ritrovata” -e i piccoli piaceri della vita- il boccone amaro della realtà non scenda più facilmente.
Guida fai-da-te per un’amica – dal mio Instagram |
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E tu quanto sei creativo? 🙂
Ilaria girucca says
Come ti capisco, io sono una persona che se potesse sarebbe continuamente in viaggio, è proprio una neccessità e di solito nessuno mi capisce. E' proprio un bisogno spasmodico, infatti sono riuscita a trovarmi un lavoretto che mi fa viaggiare 🙂 Altrimenti a stare sempre davanti ai libri impazzivo!!! Londra mi è rimasta nel cuore, ci sono stata due volte e non vedo l'ora di tornare 🙂 Mi comunica un senso di eccitazione perenne, infatti l'ho scelta come città per un'esperienza di lavoro all'estero prima di ricominciare a studiare 🙂 Un abbraccio,
Ila
coccinella rossa says
Ciao Alice! Evviva gli arcobaleni, le magliette a righe, le serate con gli amici. Gli scarabocchi e i post scritti da una "non premio nobel". Sai perchè? Perchè in tutte queste cose ci sei TU, c'è passione, c'è voglia di esprimersi. Bacione!!!
Paola says
Viva la passione, la creatività, l'energia positiva dopo un viaggio che ci ha lasciato un segno. Sul fronte creatività io pecco un po', mio marito è molto più creativo di me e anche mia figlia, quella che ho io la sfogo nella cucina
Paola
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