Dopo le prime 10 cose che non tutti sanno di Torino, arrivano le altre dieci: molto culinarie e anche magiche!1. Lo sgarbo del pancarrè.
Alle porte del centro di Torino c’è un incrocio chiamato Rondò della Forca, dove si incontrano Corso Regina Margherita, Via Cigna, Corso Valdocco e Corso Principe Eugenio. Quello che ormai appare come un normale slargo cittadino una volta era, come suggerisce il nome, la piazza dove avvenivano le impiccagioni.
Non molto distante, in Via Bonelli 2 abitava proprio colui che lavorava in quella rotonda: il boia.
Guadagnando dall’uccisione di altri uomini, non era certamente ben visto dal popolo che coniò il termine Bòja fàuss (ovvero, boia falso) tutt’ora utilizzato come innocente imprecazione (un “porca miseria” piemontese).
Quando il boia ed i suoi familiari si recavano ad acquistare il pane, questo veniva dato a testa in giù, uno sgarbo che, in seguito a rimostranze, venne vietato da un’ordinanza.
I panettieri non si arresero e inventarono un pane a forma di parallelepipedo: così al boia poteva essere consegnato sempre al contrario, senza che potesse lamentarsi.
Questa forma prese il nome di pancarrè.
2. I cri-cri per Cristina.
Se non sai cosa sono è un problema e ti consiglio un’immediata visita a Torino.
Si tratta di praline con una nocciola centrale, ricoperta da cioccolato, ricoperto da piccolissime palline di zucchero, il tutto incartato come una caramella con foglietti colorati e frange bianche; i bambini amano scegliere il colore dell’involucro, e rosicchiare gli zuccherini prima di mangiare il resto.
Sono nati verso fine 1800, inizio 1900: si dice che un ragazzo torinese era solito regalare alla ragazza, Cristina, delle praline di nocciola e cioccolato, ricoperte con granella di zucchero; essendo un abituè della pasticceria, ogni volta che entrava nel negozio il commesso domandava solo: “Cri?” e la risposta era sempre “Cri”.
Da lì quel cioccolatino prese il nome di cri-cri.
Si trovano anche nei supermercati, ma non sono lontanamente paragonabili a quelli artigianali.
3. Il Gianduiotto: grazie a Napoleone (e ai due Guido).
Il Gianduiotto è uno dei (letteralmente) buoni motivi per visitare Torino.
E non posso non ringraziare Napoleone ed il blocco continentale che attuò verso i primi dell’800: il cacao, non essendo certamente un tipico prodotto piemontese, in quel periodo scarseggiava; ma se le esotiche fave non crescevano sugli alberi delle Langhe, le nocciole sì. Così si utilizzò la tonda e gentile per compensare l’assenza della materia principiale.
Un “Giuinott” di Guido Castagna – dal mio Instagram @aliceofm |
I Gianduiotti più buoni secondo me? Quelli dei due cioccolatai più famosi di Torino: Guido Castagna per un sapore più nocciolato -il mio preferito- e Guido Gobino per un gusto più cioccolatoso.
Guido Castagna Cioccolato: Via Maria Vittoria 27.
Guido Gobino: Via Lagrange 1.
4. I grissini che salvarono il Re.
I grissini oramai si trovano anche sulle tavole dei ristoranti stranieri, perchè sono buoni, si sgranocchiano anche senza fame e non sono troppo pesanti.
Vennero inventati proprio con questo obiettivo: far sì che un bambino di nove anni, malato ed inappetente, potesse rimettersi in sesto mangiando qualcosa di buono e leggero.
Il bambino era Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e re di Sardegna e Sicilia.
Si dice guarì proprio grazie a questa invenzione, e secondo la leggenda, in alcune notti lo si può veder girare per la Reggia di Venaria con un grissino in mano…
5. La città magica.
Cos’hanno in comune il triangolo della magia bianca e quello della magia nera?
In questo post è facile rispondere: Torino, che con Londra e San Francisco forma il triangolo della magia nera, e con Lione e Praga quello della magia bianca.
La città affascina gli appassionati di esoterismo e mistero, attirati da decine di leggende che pare fluttuino sul capoluogo piemontese.
Si dice che in pieno centro, nell’area del sottosuolo tra Palazzo Madama, Palazzo Reale e Giardini Reali -i centri della magia bianca- vi siano tre Grotte Alchemiche all’interno delle quali si suppone (non essendoci mai entrato nessuno) l’inconscio diventi realtà.
Palazzo Madama, in Piazza Castello. |
Proprio da piazza Castello, seguendo Via Garibaldi, si arriva direttamente in Piazza Statuto, il centro della magia nera. Qui cercando bene nella piazza, vedrai un piccolo obelisco: sempre secondo la leggenda si dice che lì sotto, da qualche parte nella rete fognaria, vi sia la porta dell’Inferno.
L’obelisco di Piazza Statuto, centro della magia nera. |
Questa è solo una delle supposizioni su Torino; Somewhere organizza diversi tour interessanti tra cui Torino Magica, Torino Sotterranea e Torino Gialla.
6. La città portafortuna.
Come in ogni città, anche a Torino ci sono i luoghi portafortuna, quelli da toccare o su cui passare per un po’ di buona sorte.
Per una scorta di energia positiva devi andare al cancello di Palazzo Reale, tra le due statue a cavallo (di Càstore e Pollùce): la magia bianca si spera faccia il suo effetto!
Palazzo Reale, in Piazza Castello |
Invece tenendo Palazzo Reale sulla sinistra, Palazzo Madama sulla destra ed imboccando i portici, troverai dopo qualche metro un bassorilievo di Cristoforo Colombo con il suo mignolo schiarito dai cercatori di fortuna.
7. La Torino romantica di Superga.
La maggior parte delle guide turistiche consiglia una gita alla Basilica di Superga: con la cremagliera di Sassi ci si gode l’ascesa su Torino fino a Superga, dove si può trovare la lapide commemorativa del Grande Torino; e ovviamente c’è la Basilica con la visita alle tombe reali, il chiostro di Juvarra e la vista dalla cupola.
Tutti (ottimi) consigli per il giorno.
Ma personalmente trovo che il meglio venga dal tramonto in poi, quando le ultime luci proiettano ombre morbide tra i tetti, e le montagne vegliano imponenti sulla collina.
La sera lo spiazzo davanti alla Basilica si divide: da una parte, abbracciate sui muretti, le coppie si immergono nel romanticismo della città accesa dal brillare di luci; dall’altra un romanticismo un po’…diverso, appanna i vetri delle auto.
In ogni caso la visita merita davvero.
Strada Basilica di Superga 73.
8. La metro contro i suicidi.
Nonostante per ora vi sia una sola linea metropolitana, un giro su questo mezzo può diventare un’attrazione: si tratta infatti della prima metropolitana automatica d’Italia, quindi niente guidatore; i turisti (e non solo) tendono sempre a salire sulla prima carrozza per godersi il viaggio direttamente in prima linea.
Ah, e niente suicidi: una cupola divide la banchina dalle rotaie, lasciando che le porte si aprano unicamente quando la metropolitana è totalmente ferma.
Orari e percorso qui.
9. Il mercato all’aperto più grande d’Europa.
Porta Palazzo è un crocevia culturale ad un passo dal centro, nonchè il mercato all’aperto più grande d’Europa. Le guide turistiche non sempre lo citano e credo sia un enorme sbaglio: odori e colori si incontrano tra le corsie di banchi.
Marocco. Cina. Piemonte. Romania. Puglia; si mescolano nella compravendita di frutta e verdura, e il vociare delle lingue si alterna a quello dei dialetti (mai sentito un tunisino dalla cadenza napoletana? 🙂
La piazza è divisa in diverse zone: la parte dell‘abbigliamento, quella delle calzature, frutta e verdura economica, frutta e verdura dei contadini, e alcune parti coperte per la vendita del pesce e della carne.
Vicino alla piazza del mercato il sabato si tiene il Balon, il mercatino dell’usato, versione leggermente ridotta del Gran Balon (ogni seconda domenica del mese).
Per ora mi fermo qui (meriterà un Ciao Torino)
Piazza della Repubblica
Lun-ven: 08.30-13.30
Sabato: 08.30-18.30
Mezzi pubblici: linee 3, 4, 11, 16, 27, 51, 57, 92
10. Ecco l’uomo.
Quando viaggio mi affascina sempre scoprire che quel palazzo è stata la dimora di un grande artista o scrittore; ancora di più se quelle pareti hanno visto la nascita di una grande opera.
A lungo sono passata in Via Carlo Alberto angolo Via Cesare Battisti senza accorgermi della targa che ricorda il passaggio di uno dei maggiori filosofi dell’800, Friedrich Nietzsche: e proprio in quella casa scrisse “Ecce homo“, il suo ultimo scritto prima della follia.
Nulla di che, ma ogni volta che guardo quella casa mi emoziono un po’.
Spero che queste dieci cose ti siano piaciute, e magari abbiano insidiato in te un po’ di voglia di scoprire Torino!
10 cose che non sai su Torino – parte 1
Valentina says
Sai che non sono ancora mai stata a Torino? 🙁 Che vergogna… Spero di rimediare presto.. e chissà che non ci scappi anche un bell'abbraccio con una blogger che mi piace tanto, si chiama Alice, la conosci? 😀 Bellissimo post, come sempre! Adesso però voglio una cri criiiiii ^_^ Un abbraccio, diventi sempre più brava anche con le foto, complimentoni <3 Felice settimana 🙂 :**
AliceOFM says
Vale io ti aspetto: ho alcune torterie da farti provare (e giudicare 🙂
Grazie mille!.
Un abbraccio
Valentina says
E allora se mi dici così non posso proprio mancare! Spero proprio di riuscirci al più presto! Grazie a te, Alice, bacioni! 🙂 <3
AliceOFM says
🙂
Patalice says
sono una viaggiatrice disadattata…
mai stata a torino, e si che dev'essere una bellissima città…
e poi ci sono i gianduiotti, che sono effettivamente un gran bel motivo
AliceOFM says
Davvero un gran BUON motivo 🙂
Marta Gianotti says
Questa seconda parte mi ha colta meno impreparata della prima! Anzi, su cri-cri e gianduiotti sono preparatissima!! 🙂
AliceOFM says
Chissà perchè non mi stupisce! 😀
Dolcemeringa Ombretta says
Alice ma sai che il tuo post capita a puntino? vorremmo venire a Torino per il salone del libro a maggio per cui mi studio tutti i posti da visitare, magari possiamo mangiarci i cri cri insieme mi piacerebbe davvero:)
un bacione
AliceOFM says
Che bello Ombretta, mi piacerebbe tantissimo conoscerti! Sai dove trovarmi eh 🙂
Dolcemeringa Ombretta says
Allora ti faccio sapere , anche io vorrei tanto conoscerti:) intanto mi studio anche la parte 1 di Torino;)
AliceOFM says
Speriamo di riuscirci!
Pe says
Davvero i cri-cri non si trovano fuori da Torino? Attimo di panico!!! 😉
AliceOFM says
Forse sì, ma non di quelli artigianali (e tanto vale non provarli proprio 🙂
Anna Maria says
Quante cose buone abbiamo sotto casa ,ma sovente andiamo a cercare specialità lontane…Bel post Alice! Molte informazioni non le conoscevo (vedi l'incrocio dove avvenivano le impiccagioni o il triangolo della magia nera/bianca). "C'è sempre da imparare" diceva mio nonno a 99 anni…ed è vero…
AliceOFM says
Assolutamente vero; è banale ma non si smette mai di imparare!
Farah Mesiti says
che voglia fortissima di venire a Torino!
Adoro questo post e la voglia di realizzare questo mio #TravelDreams2015 è cresciuto a dismisura 🙂
Un abbraccio Alice, venire a Torino sarà l'occasione perfetta per conoscerci!
AliceOFM says
Non vedo l'ora 🙂